Scuole a Roma, via gli occupanti abusivi dalle case degli ex custodi

di Chiara Adinolfi
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venerdì 24 gennaio 2025, 00:55

Le case degli ex custodi delle scuole non saranno più occupate abusivamente. L’Assemblea Capitolina ha approvato ieri (con solo 2 voti contrari su 32) la delibera che disciplina l’utilizzo e il recupero degli alloggi degli ex custodi delle scuole. Case che anni fa erano state attribuite a chi svolgeva attività di vigilanza nelle scuole ma che di fatto, da anni, venivano occupate abusivamente dagli ex custodi o dalle loro famiglie, ma anche da bidelli e personale che non ne avevano diritto.

L’OPERAZIONE

I numeri dell’operazione non sono ancora del tutto chiari: la mappatura aggiornata degli alloggi è ancora in corso d’opera. Ma da un report del 2023 risultavano occupati illegittimamente più di 300 alloggi, su un numero complessivo di circa 500 scuole tra istituti comprensivi e superiori.

Con la delibera, vengono stabilite regole chiare per l’assegnazione degli alloggi: possono rimanere all’interno gli ex custodi con più di 65 anni o con invalidità non inferiore al 67%, ma anche chi ha figli con invalidità. A condizione che esista un provvedimento di concessione dell’alloggio e che, soprattutto, gli occupanti non siano proprietari di altri immobili. In caso contrario, gli appartamenti scolastici torneranno agli enti proprietari (Comune o Città Metropolitana) che potranno attribuirli nuovamente alle scuole in caso di carenza di spazi (per realizzarne aule o laboratori). Sulle utenze, la delibera impone di stabilire utenze autonome. Poichè gli abusivi non si limitano ad occupare l’immobile ma nella maggior parte dei casi sfruttano anche le utenze delle scuole.

Dopo l’approvazione di Roma Capitale (proprietaria dei locali degli istituti comprensivi) il testo deve ora essere approvato da Città Metropolitana (proprietaria invece degli istituti superiori: quelli che hanno il maggior numero di alloggi per custodi, di cui circa il 70% occupato abusivamente). Per l’assessora alla Scuola Claudia Pratelli, «il provvedimento risponde alle esigenze delle scuole che hanno bisogno di più aule e insieme tutela gli attuali inquilini in situazione di particolari vulnerabilità sociale». Ora, appunto, si attende l’approvazione anche in consiglio metropolitano. Che potrebbe avvenire tra febbraio e marzo. «Iniziamo da subito a predisporre quanto necessario per portare la delibera all’approvazione del Consiglio di Palazzo Valentini», ha detto Daniele Parrucci, delegato all’edilizia scolastica di Città Metropolitana, che parla di «un atto storico, il primo in Italia, a disciplinare una materia che non ha norme di riferimento a livello nazionale e che nella Capitale si attendeva da anni». Entusiasti anche i presidi, con Cristina Costarelli dell’Associazione dirigenti scolastici del Lazio che ha definito la delibera «una battaglia di legalità». Ma c’è anche chi avanza qualche dubbio.

LA MAPPA

Angela Palmentieri dirige l’istituto comprensivo Gianni Rodari di Roma, in zona Anagnina. Nella sua scuola ci sono due plessi con tre appartamenti, tutti con una dimora occupata. «In un plesso c’è un ex custode che ha più di 80 anni, in un’altra sede c’è un collaboratore scolastico che occupa la casa abusivamente - spiega - dalla scorsa primavera abbiamo subito decine di furti nella mensa che non sono stati segnalati. Quindi sono molto felice per la notizia della delibera, ma ho paura che in alcuni casi, come per le persone anziane, la situazione possa rimanere invariata».

Situazioni simili ci sono anche all’Ic Francesca Morvillo e all’istituto Manzoni. Mentre per i licei i casi più annosi sono quelli della sede succursale del Newton, dell’istituto Da Vinci e del liceo Virgilio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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