«A Roma i poteri delle altre capitali»: all'evento dem l’appello delle istituzioni

Celli (Campidoglio): «Sbagliato parlarne solo per il Giubileo». Tagliavanti: «Nel resto dell'Ue hanno risolto già 20 anni fa»

«A Roma i poteri delle altre capitali»: all'evento dem l’appello delle istituzioni
di Gianluca Carini
4 Minuti di Lettura
mercoledì 3 luglio 2024, 08:19

Un confronto impietoso, quello tra i poteri di Roma e delle altre capitali europee. Si potrebbe riassumere così l’incontro “Riforma di Roma Capitale” alla festa dell’Unità di lunedì. Sul palco, il deputato dem Roberto Morassut, la presidente dell’aula Giulio Cesare Svetlana Celli e quello della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, con la vice-direttrice del Messaggero Barbara Jerkov nelle vesti di moderatrice.

Per la presidente dell’aula capitolina Svetlana Celli il tema dei poteri di Roma «non può essere più affrontato solo in qualche confronto a latere» e nemmeno può emergere solo «per il Giubileo o quando arrivano fondi europei».

Celli cita ad esempio «il fondo per i trasporti, che a Roma è uguale a quello di altri piccoli comuni». E se la riforma dell’autonomia differenziata ha riportato l’attenzione sui poteri di Roma, per Tagliavanti (Camera di Commercio) «le grandi capitali europee si sono poste la questione intorno al Duemila. Lo hanno fatto Bruxelles, Parigi, Londra» e la stessa «Camera di Commercio nel 1999 affidò uno studio alla London School of Economics», da cui emergeva che, dando maggiori poteri a Roma, «ne avrebbe giovato la città e il suo rapporto con i cittadini». Ma da allora «abbiamo perso molto tempo e le cose sono anche peggiorate». Basti qualche numero: «Nel quinquennio 2017-2022, Roma ha investito 84 euro per cittadino, contro i 242 euro di Napoli, i 340 di Milano e i 233 di Firenze». L’anno scorso la situazione è migliorata anche se rimane «un ampio divario con le altre città italiane».

Mentre Barbara Jerkov ha sottolineato che oggi «il sindaco della Capitale ha gli stessi poteri di quello di Forlì o Benevento». E con le novità in arrivo la situazione sembra destinata a peggiorare: «Alla luce dell'autonomia differenziata, attribuire poteri speciali a Roma rischia di non essere più sufficiente, ma serve anche un indennizzo economico che rifonda la Capitale di quello che le verrà tolto». Un tema, quello dei fondi di Roma, già al centro del convegno “La sfida Capitale” organizzato in Campidoglio proprio dal Messaggero, durante il quale l’editore Francesco Gaetano Caltagirone aveva sintetizzato così i problemi: «Roma è una Ferrari, ma senza benzina».

IL PRECEDENTE

Il deputato dem Morassut ricorda come dei poteri di Roma si era discusso a lungo anche nella scorsa legislatura, tanto che «la commissione affari costituzionali aveva definito un testo comune», ma poi cadde tutto con la fine del governo Draghi. Se alcune materie (come «sanità e trasporti») dovrebbero comunque rimanere di competenza regionale, «Roma non può solo applicare delle leggi ma le deve in alcuni casi fare. Perché ha un territorio grande dieci volte meno quello del Lazio ma ha quasi metà della sua popolazione», aggiunge il dem.

Ancora, nel rapporto tra numero di dipendenti comunali e ampiezza del territorio «i numeri di Roma sono dieci volte inferiori rispetto a Milano o altre città. E questo pesa a maggior ragione nelle aree meno densamente popolate». Di fronte a tutto questo, con la riforma dell’autonomia differenziata, per Morassut si pone il problema dei trasferimenti fiscali: «Le regioni più ricche potranno trattenere una quota fino a 90 per cento delle risorse che oggi vengono teoricamente reinvestite nei territori. Un meccanismo jugoslavo». E quindi, una riforma complessiva dei poteri della Capitale porterebbe benefici alla burocrazia e ai cittadini, perché «Roma avrebbe la possibilità di avere un rapporto diretto con l’Ue e ricevere i fondi nazionali». Rendendo così strutturali interventi che oggi richiedono grandi eventi come il Giubileo o l’arrivo di finanziamenti straordinari come quelli del Pnrr.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA