Atac, salta il piano: stop agli ausiliari sui bus: «Uno su 3 è pregiudicato»

Atac, salta il piano: stop agli ausiliari sui bus: «Uno su 3 è pregiudicato»
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:15 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 15:31

Il piano allo studio di Atac era ambizioso: portare una parte degli ausiliari che si occupano di parcheggi e sosta vietata sulle strisce blu a bordo di autobus e treni della metropolitana, per provare a contrastare uno dei grandi mali della municipalizzata capitolina dei trasporti, la mole impressionante di passeggeri che viaggia senza biglietto. I cosiddetti “portoghesi”, centinaia di migliaia di passeggeri che ogni giorno si spostano sui mezzi pubblici senza sborsare un euro. Circa il 35% dei passeggeri. Un numero che non ha paragoni nelle altre grandi capitali europee. Per questo i vertici dell'azienda di via Prenestina avevano deciso di trasformare alcuni ausiliari dei parcheggi in verificatori. Poi però il piano è naufragato. E stavolta la colpa non è dei dirigenti: le prime ricognizioni effettuate dagli uffici del personale infatti hanno fatto emergere che buona parte degli ausiliari dei parcheggi (quasi un terzo dei circa 100 addetti) non ha un requisito fondamentale per ottenere i galloni di controllore: il casellario giudiziale pulito.

VECCHIE ASSUNZIONI

I controllori infatti, al contrario dei semplici ausiliari del traffico, hanno la qualifica di agenti di polizia amministrativa, una posizione che può essere concessa solo a chi ha la fedina penale immacolata.

Perché tanti pregiudicati si annidano tra gli operatori Atac che ogni giorno staccano multe a chi parcheggia senza pagare il ticket? È una storia vecchia, che risale agli anni '90, quando la Sta (Società Trasporti Automobilistici, una partecipata del Comune, oggi dismessa, che si occupava di semafori e sosta tariffata) iniziò a reclutare nel proprio organico alcuni parcheggiatori abusivi che avevano precedenti penali. Quando la Sta, nel 2006, venne inglobata da Atac, anche i dipendenti passarono in carico alla municipalizzata di via Prenestina. E, potrà sembrare un paradosso, i vecchi posteggiatori illegali, pregiudicati, vennero spediti a multare chi parcheggiava la macchina irregolarmente.

INADATTI

E gli ausiliari dei parcheggi non sono gli unici ad avere avuto problemi per ottenere la qualifica di controllore. Quasi tutti i 40 addetti alle strisce gialle (corsie preferenziali, aree riservate per i bus) sono risultati «inidonei» per l'incarico di controllore. Avevano infatti un certificato medico che impediva loro, per «motivi sanitari», di andare a caccia di evasori a bordo di autobus affollati e treni della metro. Un numero ancora maggiore di «inidonei» si è registrato tra gli ausiliari che si occupano di multare le auto posteggiate sulle strisce blu fuori dai grandi parcheggi di scambio: in 50 (su circa 220 addetti) sono muniti di un certificato medico che li esonera dall'andare a fare i controllori a bordo dei mezzi pubblici.

Ecco perché la lotta all'evasione ad oggi viene assicurata da appena 160 controllori su 11.882 dipendenti di Atac. Considerando che la municipalizzata gestisce 3.066 mezzi tra bus, treni metro, tram e flibos, il rapporto è di un controllore ogni 19 veicoli. E dire che sono pure aumentati negli ultimi mesi, dato che un anno fa i verificatori di linea erano ancora meno: 120. Ecco perché i numeri abnormi dell'evasione non devono stupire. I vertici attuali dell'azienda hanno ottenuto un aumento del numero di sanzioni nei primi 8 mesi del 2015 pari al 38% rispetto al 2014. Un buon risultato, con le forze a disposizione. Ma anche l'amministratore delegato dimissionario, Danilo Broggi, ha ammesso che «bisogna fare ancora tantissimo».