Nessuno a Frascati vuole più i sei componenti della banda musicale “Augusto Panizza” che a titolo privato hanno suonato al funerale di Vittorio Casamonica alcuni giorni fa. Di fronte alle insistenze di tutti, Giuseppe Cimini, direttore della formazione, fondata quasi 100 anni fa, è categorico: «I sei professionisti che hanno suonato alla chiesa Don Bosco non faranno più parte della nostra formazione musicale. Sono tutti professionisti, diplomati al conservatorio che vengono reclutati nelle occasioni importanti. Hanno sbagliato ed abbiamo deciso di non chiamarli più».
«REGOLE SALTATE»
Sull'argomento è intervenuta duramente anche l'amministrazione comunale. «Ho convocato - dice Alessandro Spalletta, sindaco di Frascati - il direttore della Banda Panizza e ho chiesto spiegazioni sull'accaduto.
Questi musicisti hanno coinvolto impropriamente il nome della nostra città, finita su tutti i giornali del mondo per un vergognoso fatto di cronaca ed è giusto che vengano presi dei provvedimenti. Hanno contravvenuto a regole stabilite e devono essere allontanati». In effetti la pressione sugli amministratori di Frascati, dopo i funerali di Vittorio Casamonica, è stata forte ed ancora continua. Ci sono state decine di interrogazioni, mentre ai siti istituzionali sono arrivate centinaia di e-mail e di telefonate di cittadini indispettiti. Perfino l'associazione “Ex marinai d'Italia di Frascati” ha voluto rassicurazione che nella formazione musicale non ci fossero i sei musicisti ad una loro manifestazione, programmata per metà ottobre.
CONTROCORRENTE
Nei prossimi giorni a Frascati ci sarà la commemorazione delle vittime del bombardamento dell'8 settembre, a cui sono stati invitati sindaci e delegazioni provenienti da tutta Italia e nessuno vuole rischiare nuovi infortuni.
Anche Francesca Neroni, consigliera delegata alla Cultura nel comune di Frascati, «pur condividendo ed apprezzando la posizione del sindaco» ricorda le difficoltà di chi deve vivere d'arte. Il maestro Cimini che ammette di aver suonato una volta con tutta la banda a una cerimonia funebre dei Casamonica «Però in una cappella privata». Sembra inflessibile, poi si rilassa: «Per il momento quei musicisti, di cui non forniamo i nomi per il rispetto delle privacy, non suoneranno più con noi. In futuro si vedrà».