Atac, l'ex manager indagato dietro l'offerta cinese

Atac, l'ex manager indagato dietro l'offerta cinese
di Riccardo Tagliapietra
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Mercoledì 10 Dicembre 2014, 06:13 - Ultimo aggiornamento: 09:03
Esce dalla porta, rientra dalla finestra. Antonio Cassano, l'ex manager di Atac, indagato a vario titolo con altri per peculato e riciclaggio dalla procura di Roma, in merito all'inchiesta sui biglietti clonati dell'azienda di trasporto pubblico capitolina, “torna” in Atac.



È lui, infatti, il nuovo direttore operativo della King Long Italia, la costola nostrana della società cinese che produce bus. Proprio l'altro giorno l'assessore comunale ai Trasporti Guido Improta annunciava (senza rivelarne il nome, salvo ieri in serata smentire di aver mai parlato di King Long; in azienda il nome gira da settimane) una nuova partnership con una società cinese. In ballo c'è l'acquisto in leasing di circa 800 bus. E Cassano in King Long Italia è il capo dell'area amministrativa. Così la buonuscita milionaria concessa e pagata da Atac (l'ad era Carlo Tosti) al dg Antonio Cassano (braccio destro di Gioacchino Gabbuti ex dominus del tpl romano), «regalo» da 1,2 milioni di euro, non è bastata a tenere il manager lontano dall'azienda.

Una scelta quella di far rientrare in gioco Cassano, indagato dal pm Laura Condemi e dal procuratore agigunto Francesco Caporale, con altri dirigenti Atac, presunti complici, tra cui Gabbuti (ex veltroniano di ferro, confermato in azienda anche dalla giunta Alemanno), che arriva in un periodo delicato, nel bel mezzo di un'inchiesta, quella su Mafia capitale, che sta facendo traballare politica e management, e promette nuove rivelazioni. Proprio nel momento in cui il prefetto Giuseppe Pecoraro e il ministro dell'Interno Angelino Alfano chiedono al Comune massima trasparenza, inviando i commissari per controllare i conti, Antonio Cassano torna come manager di una società che potrebbe vendere in leasing ad Atac i bus, un «affare» da 250 milioni di euro.



CHI E' KING LONG?

A gareggiare per la fornitura, quindi, potrebbe arrivare la King Long, la quale fa parte dell'Industria Italiana Autobus, sbarcata ufficialmente in Irpinia un paio di settimane fa con una riunione operativa per i rappresentanti, che ha costituito il Polo Unico degli Autobus inglobando la ex Irisbus di Valle Ufita e la BredaMenarinibus di Bologna. Quest'ultima società del Gruppo Finmeccanica, invece, è finita nelle carte dell'inchiesta Mafia capitale, in un'intercettazione che parla di Riccardo Mancini, da semrpe legato all'estrema destra romana, che da amministratore delegato di Eur Spa è stato rinviato a giudizio il 24 ottobre per una presunta mazzetta da 600mila euro versata da BredaMenarinibus (che si è costituita parte civile al processo come parte lesa) per aggiudicarsi la fornitura di 45 filobus bus al Comune. Soldi che secondo Salvatore Buzzi l'uomo delle mazzette rosse arrestato con il presunto boss della Banda della Magliana, il “nero” Massimo Carminati, «sarebbero finiti in tasca a un parlamentare». E anche nell'inchiesta sui biglietti clonati, che riguarda Cassano, i pm indagano su presunti «collegamenti con la Magliana».



DECRETO LUPI

C'è un'ultima indiscrezione che potrebbe pesare sul futuro di Atac. Il nuovo decreto Lupi sul tpl, presentato qualche giorno fa in commissione Trasporti, che prevede per le aziende con i conti disastrati, come Atac (1,7 mld di euro di buco), una sola soluzione: il commissariamento.