Renzi: se perdo, non lascio. Con Raggi a Roma saltano le Olimpiadi

Matteo Renzi
di Marco Conti
4 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Giugno 2016, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 19:35

La tenuta del governo è legata al referendum costituzionale e non alle amministrative, quindi, «se anche il Pd dovesse perdere a Roma e Milano, ma non accadrà, non mi dimetto». La novità è relativa, ma ieri sera Matteo Renzi, intervistato in tv dalla Gruber, lo ha ribadito. Così come ha ripetuto che non esiste un problema Verdini. Anzi, esiste «solo nei talk show da un anno» perché di alleanze con il partito Ala «non se ne parla». E sapete perché? Perché l'Italicum, «che non si tocca», «prevede il premio alla lista e non alla coalizione e io sono stanco delle alleanze con i partitini».

SCONTRO
Discorso chiuso e segnale mandato anche ai centristi della maggioranza che puntano a modificare la legge elettorale dopo i ballottaggi facendo magari leva sulla possibile vittoria della Raggi contro Giachetti che, secondo qualcuno, potrebbe essere la premessa di una possibile sconfitta del Pd contro il M5S. Invece Renzi smonta anche questa ipotesi sostenendo che, dati elettorali alla mano, se ci fosse «il ballottaggio nazionale previsto dall'Italicum, andrebbero allo scontro Pd e Forza Italia, è sconvolgente. Non Grillo, pompato in questi mesi, ma Berlusconi o più probabilmente il candidato di Berlusconi».Comunque sia a sostenere che non esiste un problema nei rapporti con il Pd sono gli stessi esponenti di Ala. «Noi siamo tranquilli e domani (oggi ndr) voteremo al Senato la fiducia sul ddl-banche - sostiene il verdiniano di ferro Luca D'Alessandro - e comunque a noi la legge elettorale va bene così come è stata fatta».

Le turbolenze da «talk show», non preoccupano il premier, che comunque ammette l'esistenza di problemi nel Pd e promette di rimettere al centro «chi lavora» perché le correnti «fanno arrabbiare i nostri: su questo dobbiamo cambiare. Al centro non ci può essere la divisione tra i turbo e non turbo ma al centro ci deve essere chi vuole cambiare l'Italia. Piano piano - promette - ce la facciamo. Nel partito c'entriamo col lanciafiamme dopo il ballottaggio, lo assicuro».

Niente vicesegretari unici e niente espulsioni, ma nel Pd «mi stupisce che anziché parlare di problemi veri si continua tutti i giorni a fare una guerriglia interna» mentre la sinistra radicale di Fassina e Airaudo «non è pervenuta in queste elezioni» e di Bersani «ammiro le metafore» ma «non ho ancora capito quella del tacchino sul tetto» e «magari questa della mucca nel corridoio me la faccio spiegare dalla fonte». Poi la stoccata all'ex segretario del Pd: «Rispetto molto chi da molti anni e con nota coerenza dice che va tutto male nel Pd. Ma penso che non sia così».

Tocca poi ai pentastellati: «Non condivido la lettura della vittoria M5S» perché il Pd «è nettamente il primo partito in Italia, senza alcuna ombra di discussione». Se però a Roma vince la Raggi addio Olimpiadi perché «ha detto che le Olimpiadi sono una cosa criminale, ed è una dichiarazione molto impegnativa perché il sindaco deve firmare la lettera per accogliere l'evento». Quindi, se vince la Raggi, «credo che questa occasione per più posti di lavoro e impegno per le periferie salterà». Sulla lettura dei dati del primo turno, Renzi ha una visione tutt'altro che pessimista anche se ammette che «a Napoli abbiamo fallito, è andata male, ma nel napoletano abbiamo vinto in sette comuni su otto».

Sbagliato quindi dare una lettura omogenea dei dati. Tanto più prevedere effetti sul governo. Ciò non toglie che «come Pd faremo campagna elettorale per i ballottaggi, ma io - spiega - non l'ho fatta l'anno scorso e non credo la farò quest'anno: ai ballottaggi non facciamo iniziative con la presenza del segretario Pd. Poi se ci sarà bisogno, lo faremo».EUROPEIChiusi ballottaggi si passerà al referendum costituzionale che Renzi descrive come occasione unica per il Paese. «Il punto è che siamo a un bivio - sostiene - da una parte chi pensa che l'Italia possa vivere la fase nuova con processi di cambiamento così rapidi. E c'è chi pensa che invece l'Italia non abbia futuro. Io penso che ce la possa fare, per farcela penso che debba essere più semplice». Se l'Italia «si semplifica, riduce il numero dei politici l'Italia diventa vincente». Infine un pensiero a Berlusconi ricoverato in clinica, «ho sentito Confalonieri», «mi ha detto che è fuori pericolo» e per la Nazionale di calcio che tra qualche giorno debutterà agli Europei: «Non vado in Francia», «ma spero che l'Italia vinca come il Pd».

© RIPRODUZIONE RISERVATA