Isis, raid Usa a Kirkuk, 12 milizani uccisi e 17 feriti. Turchia, via libera a operazioni

Isis, raid Usa a Kirkuk, 12 milizani uccisi e 17 feriti. Turchia, via libera a operazioni
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Venerdì 3 Ottobre 2014, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 01:03

Almeno 12 miliziani dello Stato islamico (Isis) sono stati uccisi oggi e altri 17 sono rimasti feriti in raid aerei americani nei pressi di Kirkuk, nel nord dell'Iraq, secondo fonti locali della sicurezza. Un attacco, in cui sono morti 7 jihadisti e 9 sono rimasti feriti, è stato compiuto sull'area di Rashad, 35 chilometri a sud-ovest di Kirkuk.

Un altro è avvenuto nei pressi di Taza, 30 chilometri a sud di Kirkuk, con un bilancio di 5 uccisi e 8 feriti.

I miliziani jihadisti dello Stato islamico sono entrati nella zona sudovest di Kobane, in Siria a ridosso del confine con la Turchia.

Lo riferisce la Cnn in arabo citando fonti curde. Un corrispondente dell'emittente al confine parla di scambi di colpi di armi automatiche nella zona e bombardamenti sulla zona est.

Turchia. Mentre la minaccia jihadista si avvicina alla frontiera dalla vicina Siria, il Parlamento turco ha dato il via libera a operazioni militari contro lo Stato islamico​ (Isis) nella stessa Siria e in Iraq, oltre che all'uso del territorio turco per le forze degli altri Paesi che fanno parte della Coalizione internazionale guidata dagli Usa.

Damasco considererebbe un intervento militare turco in Siria come una «aggressione». Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri siriano Walid al Muallem.

Le forze jihadiste combattono ormai a poche centinaia di metri dal centro di Kobane, la terza città curda, nel nord della Siria, di cui cercano di impossessarsi da quando hanno lanciato una vasta offensiva nella regione, il 16 settembre scorso.

Alcune centinaia di membri delle milizie di autodifesa curde (Ypg) oppongono un'accanita resistenza rimanendo asserragliati nella città, da cui nei giorni scorsi 160.000 civili sono fuggiti cercando scampo in territorio turco. I raid della Coalizione internazionale sulle posizioni dei jihadisti non sono bastati negli ultimi giorni a fermare l'avanzata dello Stato islamico, dal sud e dall'est di Kobane. E se la città dovesse cadere nelle sue mani, l'Isis si troverebbe a controllare un vasto settore della frontiera con la Turchia. È questo pericolo ad avere determinato il cambio di rotta di Ankara, in un primo tempo restia ad entrare nell'alleanza con gli Usa per combattere lo Stato islamico.

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