Giallo a Cuba, diplomatici Usa diventati sordi: indaga l'Fbi

Giallo a Cuba, diplomatici Usa diventati sordi: indaga l'Fbi
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Giovedì 10 Agosto 2017, 19:31 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 19:45
C'è un mistero su cui in queste settimane stanno indagando gli uomini dell'Fbi: quello dei diplomatici Usa che a Cuba sono diventati sordi. Probabilmente vittime di 'attacchi acusticì che hanno leso irrimediabilmente i loro timpani. Un giallo che rischia di scatenare la prima vera e propria crisi diplomatica tra i due Paesi dopo il disgelo voluto da Barack Obama e la ripresa delle relazioni nel 2015. Nessuno di preciso sa ancora cosa sia realmente successo e chi siano i responsabili. Con il governo cubano che nega qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, garantendo come le autorità dell'isola «rispettino con rigore e serietà le regole sulla protezione del personale dell'ambasciata degli Stati Uniti». Nessun attacco di stato, dunque, per L'Avana.

Ma intanto l'amministrazione Trump, mentre i federali indagano sull'accaduto, ha già deciso di espellere in maggio due diplomatici cubani in Usa. Una mossa che il governo cubano ha bollato come «ingiustificata», definendo i sospetti degli americani «privi di ogni fondamento». « Cuba non ha mai permesso, né mai intende permettere che il territorio cubano sia usato per una qualsiasi azione contro funzionari diplomatici o le loro famiglie», si legge in una nota ufficiale. La storia così rischia di creare ulteriori tensioni in un clima già teso, dopo la parziale retromarcia fatta dal presidente americano Donald Trump rispetto alle aperture concesse da Barack Obama al regime guidato da Raul Castro. Sono almeno due i cittadini americani che erano in servizio presso l'ambasciata Usa a L'Avana che sono stati costretti a fare ritorno negli Stati Uniti per farsi curare e con gravi lesioni all'udito.

Uno di loro è stato dichiarato «permanentemente sordo».
I «misteriosi incidenti» - come li ha chiamati il Dipartimento di stato americano - sono diversi e tutti avvenuti nel mese di febbraio. Si ipotizza l'uso di apparecchiature elettroniche in grado di emettere suoni non udibili ma letali: delle vere e proprie 'armi acustichè, insomma, quasi impossibili da individuare e neutralizzare. Apparecchiature che sarebbero state installate nelle residenze o nei pressi delle residenze del personale americano coinvolto. Ma le indagini al momento non hanno portato ai responsabili.
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