Coronavirus, le nuove regole per gli italiani: distanza di 2 metri, no a baci e strette di mano, anziani a casa

Coronavirus, le nuove regole per gli italiani: distanza di 2 metri, no a baci e strette di mano, anziani a casa
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Martedì 3 Marzo 2020, 20:41 - Ultimo aggiornamento: 23:02

Il comitato scientifico istituito dal premier Giuseppe Conte ha inviato al ministero della Salute le nuove raccomandazioni da rivolgere a «tutti gli italiani» per tentare di limitare la diffusione del coronavirus. Sono indicazioni generali, ma che cambiano, in qualche modo, le abitudini del nostro paese. Sono state prese in seguito all'ultimo aggiornamento fornito dalla Protezione civile circa i numeri del contagio, dei guariti e dei deceduti. Attenzione massima agli anziani che dovrebbero rimanere a casa in questo periodo, e uscire sono in casi eccezionali.

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Un po' come avviene quando c'è il grande caldo in estate. E poi vanno evitati i luoghi affollati, ma soprattutto dimentichiamoci le strette di mano e i baci: la distanza consigliata da tenere è di circa due metri. Comunque oltre un metro, il saluto si farà da lontano e si dovranno evitare gli abbracci. Naturalmente, chi ha la febbre deve evitare di uscire da casa, anche se non ha alcun sospetto di aver contratto il Covid-19.

Le raccomandazioni riguardano tutta Italia, ed erano già parzialmente contenute nel precedente Dpcm. E se ovunque gli anziani, essendo i più a rischio, devono evitare di stare in giro il più possibile, in Lombardia l'indicazione continua a riguardare chi ha più di 65.
 

 

Nelle ultime disposizioni, almeno per ora, non è previsto l'allargamento delle due zone rosse", anche se la questione è ancora in corso di valutazione. «Stiamo valutando questa opportunità sulla base di alcuni criteri epidemiologici, geografici e di fattibilità della misura - ha chiarito il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro  - Stiamo analizzando con la Lombardia con grande attenzione su nuovi casi per comuni della cintura bergamasca e stiamo vedendo con i dati d’incidenza e in base ai tassi di riproduzione del virus».

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