Borsette Santanchè: «Ne ho una collezione, porto i tacchi a spillo: sono donna libera, per voi emblema del male assoluto». E l'opposizione insorge

Il ministro alle opposizioni in Aula: «Voi non volete combattere la povertà, ma la ricchezza»

Borsette Santanchè: «Ne ho una collezione, porto i tacchi a spillo: sono donna libera, per voi emblema del male assoluto». E l'opposizione insorge
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martedì 25 febbraio 2025, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 19:49

Chiede scusa «solennemente» in Aula. Ma all'opposizione, che più volte durante il suo intervento non lesina interruzioni e brusii di disapprovazione, di certo non la manda a dire.

Il ministro Daniela Santanchè, parlando alla platea Montecitorio per la mozione di sfiducia che la riguarda, mette sul piatto anche la sua persona, al netto del ruolo istituzionale che ricopre. E affonda. «Io sono quella del Twiga e del Billionaire, aziende che danno lavoro, sono quella che alcuni di voi avete chiamato... ma sono una signora e non faccio i nomi...».

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E si definisce una «donna libera». «Nelle ultime 76 ore sono rimasta basita - dice interrotta più volte dalle voci delle opposizioni - Alcune persone che ieri facevano parte del centrodestra erano per voi» opposizioni «da contrastare, ma ora sono state elette a paladine della verità, io non ho nulla da nascondere sulle mie borse, non ho paura». 

«Sì, ho una collezione di borse, ma mio padre mi ha insegnato che si ruba solo quello che si nasconde e io non ho nulla da nascondere», dice. «Per voi sono l'emblema di ciò che detestate», aggiunge rivolta alle opposizioni: «Voi non volete combattere la povertà, ma la ricchezza». 

 

«Io, emblema del male assoluto» 

«Io sono l'emblema, io sono il vostro male assoluto, sono una donna libera, porto i tacchi da 12 centimetri, ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene», incalza Santanchè. «Non riuscirete mai a farmi diventare come voi o a pensare come voi, mai: avrò sempre il mio tacco a spillo, avrò sempre il sorriso sulle mie labbra, sarò battagliera perché sono felice di vivere e sono contenta di lavorare», conclude.

«Avrò pure sbagliato, voglio chiedere scusa qui solennemente. E' una presa di coscienza, mi importa solo di guardarmi allo specchio e riconoscermi», sottolinea il ministro. 

L'opposizione insorge

Durante l'intervento di Santanchè le opposizioni hanno rumoreggiato in segno di protesta durante il passaggio del suo discorso, mentre dalla maggioranza si sono levati applausi per la ministra. Diverse le presenze sui banchi del governo: i ministri Foti, Ciriani, Calderoli, Abodi, Bernini e Roccella.

«C'è un articolo della Costituzione, l'articolo 54 che dice» che i ruoli istituzionali vanno ricoperti «con disciplina e onore. Mentre lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette?», la replica di Elly Schlein alla Camera nelle dichiarazioni di voto di sfiducia a Daniela Santanchè.

«L'Italia non può permettersi ministri e sottosegretari sotto accusa, addirittura adesso anche di circolazione di borse contraffatte... Ministra Santanchè ha detto che odiamo la ricchezza e siete voi avete fatto la guerra ai poveri. Noi odiamo sa cosa? La disonestà», le ha fatto eco il leader M5s Giuseppe Conte. «E respingiamo - ha concluso - la solidarietà pelosa che ci viene da lei perché noi sappiamo distinguere quando un sindaco risponde anche di un evento tragico nel suo ruolo, ma per colpa non per dolo, non per disonestà». 

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