Politici e vip spiati, da Marta Fascina ai ministri, Fedez e Cristiano Ronaldo. L'inchiesta si allarga: 15 indagati

Tra le personalità oggetto della ricerca ci sono attuali esponenti del governo come i ministri Francesco Lollobrigida, Marina Elvira Calderone, Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso e i sottosegretari Andrea Delmastro e Giovanbattista Fazzolari

Politici e vip spiati, da Marta Fascina ai ministri, Fedez e Cristiano Ronaldo. L'inchiesta si allarga: 15 indagati
4 Minuti di Lettura
Sabato 2 Marzo 2024, 15:42 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 00:03

L'inchiesta sulla presunta attività di dossieraggio, partita da una denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto, ora si allarga. Sono una quindicina in tutto gli indagati dalla procura di Perugia, oltre al finanziere Pasquale Striano, che avrebbe eseguito circa 800 accessi abusivi alle banche dati tributarie, antiriciclaggio e dell'antimafia. L'inchiesta è guidata da Raffaele Cantone e, ora, non riguarda più il solo Striano, ma una quindicina di persone tra cui il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati, in passato responsabile del servizio Sos (Segnalazione operazioni sospette). Indagati anche altri otto giornalisti, tra cui tre del Domani, a cui viene contestato il concorso nell'attività abusiva.

Tra le personalità oggetto della ricerca ci sono attuali esponenti del governo come i ministri Francesco Lollobrigida, Marina Elvira Calderone, Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso e i sottosegretari Andrea Delmastro e Giovanbattista Fazzolari. Ma anche Marta Fascina, parlamentare di FI e ultima compagna di Silvio Berlusconi, e Olivia Paladino, compagna di Giuseppe Conte. Anche Matteo Renzi compare tra gli oggetti delle ricerche, così come Marco Carrai. Digitati pure i nomi di persone estranee al mondo della politica, come Fedez o, nel 2021, l'allora presidente della Juventus Andrea Agnelli, l'allenatore Massimiliano Allegri e il calciatore Cristiano Ronaldo, oltre al presidente della Figc Giuseppe Gravina. Altri nomi che compaiono negli accessi sono quelli dell'ex parlamentare (oggi in carcere) Denis Verdini, dell'ex presidente della Camera Irene Pivetti e dell'avvocato Piero Amara.

L'inchiesta è partita a fine 2022 da un esposto presentato dal ministro della Difesa Guido Crosetto alla Procura di Roma, a seguito di un articolo del quotidiano diretto da Emiliano Fittipaldi sui compensi ricevuti in passato dalla società Leonardo per attività di consulenza svolte attraverso le aziende di cui faceva parte Crosetto prima di entrare nel governo.

Il fascicolo è stato poi trasferito ai magistrati di Perugia in base alla competenza a occuparsi di tutte le indagini nelle quali sono coinvolti i loro colleghi della Capitale come persone offese dal reato o indagati.

Non emergono dossier su politici

Al momento non risulterebbe che le informazioni acquisite siano state utilizzate in attività di dossieraggio sui personaggi istituzionali e politici. Si tratterebbe di una presunta attività di ricerca di informazioni a strascico che in tanti casi ha dato esito negativo quella contestata dalla procura di Perugia. L'indagine coordinata dal procuratore Raffaele Cantone punta comunque a stabilire se e per cosa siano state impiegate le notizie carpite, riservate e inserite nella banca dati per poi essere vagliate per accertare eventuali illeciti. In alcuni casi sono state destinate - ritengono i magistrati - ad attività giornalistiche e in altri per scopi non ancora chiari. Dagli accertamenti è intanto emerso che Striano non ha ricevuto denaro a fronte dei presunti accessi illeciti alla banca dati, che sono stati centinaia. L'inchiesta punta a chiarire perché lo abbia fatto. In quattro o cinque casi i risultati sarebbero confluiti - emerge sempre dall'indagine - in attività di tipo giudiziario. Una parte d'indagine nella quale risulta coinvolto anche il magistrato della procura antimafia Antonio Laudati che però attraverso il suo difensore ha rivendicato la correttezza del proprio comportamento.

 

Gasparri: «Subito ispezione alla Procura antimafia»

«Io credo che bisognerebbe dar luogo ad un'immediata ispezione e valutare se debbano essere poi assunti provvedimenti straordinari per la guida di questo organismo che pare essere sfuggito al controllo», ha detto in una nota il capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri, commentando l'inchiesta. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA