Nel dettaglio, si legge nella relazione di Zanda, i costi sono così ripartiti: costi per acquisti di beni (cancelleria, materiale di consumo) 29.830 euro; costi per servizi ovvero spese per collaboratori e consulenze pari a 576.468 euro e quindi le spese elettorali (propaganda, organizzazione eventi, sondaggi) che ammontano a 2.693.696. Nella relazione viene anche nominata la sede del Pd senza però che vi sia alcun accenno a uno spostamento né a un ridimensionamento del Nazareno, come era stato ipotizzato nei giorni scorsi. «Spese per servizi afferenti la Sede Nazionale (Vigilanza, manutenzioni e riparazioni, assicurazioni, pulizia locali e servizi logistici) 507.260 euro», è l'unico accenno alla questione sede dem. Poi ci sono le spese per le utenze pari a 190.566 euro e quelle per «viaggi, trasferte, alberghi e ristoranti, rappresentanza, rimborsi spese, automezzi» che arrivano a 336.152 euro. Ed ancora «spese amministrative (Postali, ecc.) 55.162».
Nel bilancio vengono elencati anche «costi per godimento beni di terzi (affitto, noleggi, leasing, ecc.): per manifestazioni, eventi e servizi elettorali in genere 111.221; per godimento beni di terzi afferenti le sedi operative 765.812».
Poi ci sono i «costi per il personale dipendente pari a 4.690.738». Ci sono 618.828 euro sotto la voce «ammortamenti e svalutazioni», 7.229 per «accantonamenti per rischi e oneri» ed ancora 274.304 euro per «oneri diversi di gestione». Infine ci sono i «contributi ad associazioni per euro 262.180 così distribuiti: strutture provinciali Pd 88.642 euro; strutture regionali Pd 69.108; Associazione Giovani Democratici 12.800 euro; strutture territoriali Pd 6.274; contributi a P.S.E. 80.356 euro; altri contributi 5.000».
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