Manifestazione per I'Europa a Roma, in 50mila a piazza del Popolo: uniti sull'Ue, divisi sul riarmo

In piazza tutti i leader del centrosinistra, tranne Conte. Ma restano le distanze

Manifestazione piazza del Popolo
di Andrea Bulleri
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sabato 15 marzo 2025, 21:19 - Ultimo aggiornamento: 16 marzo, 00:09

Per qualcuno è una piazza plurale, per altri divisa. Di certo è partecipatissima la manifestazione in Piazza del Popolo lanciata dal giornalista e scrittore Michele Serra per difendere i valori europei. "Siamo trentamila", dicono gli organizzatori, tra cui il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: il doppio dei 15mila attesi alla vigilia. Tanto che a un certo punto gli accessi da via del Corso vengono chiusi, tra le proteste di chi resta fuori.

Manifestazione per l’Europa a Roma, in 50mila a piazza del Popolo. Schlein: «Oggi niente polemiche»

La manifestazione

Le bandiere dell'Europa sventolano a perdita d'occhio, ma sono decine, forse centinaia anche quelle della pace. "No al riarmo, sì all'Europa unita", si legge sui cartelli di chi sotto al palco srotola un lungo lenzuolo arcobaleno.

Mentre dal lato di piazzale Flaminio sventolano le bandiere giallo-azzurre di Kiev. E' da lì che arrivano i rappresentanti della comunità ucraina, una delle quali, Iulia, sale sul palco: “La gente è stanca - dice - c’è bisogno di pace. La nostra sofferenza chiede oggi una pace giusta per l’Ucraina. Noi vogliamo la pace”. Con loro ci sono Carlo Calenda e Riccardo Magi di +Europa, oltre a diversi esponenti di Italia viva e del Pd, per lo più della minoranza. Gli altri, compresa Elly Schlein, stanno nel retropalco. 

"La pace deve essere garantita da un'Europa forte e forte vuol dire esserlo anche militarmente", avverte Calenda, che poco prima aveva assicurato che "non lasceremo la piazza ai pacifinti". Eccola, la contraddizione di fondo che anima la manifestazione: chi parla di riarmo europeo e chi, invece, di armi non vuole neanche sentir parlare. Come il duo Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs, entrambi con sciarpe e coccarde arcobaleno: "Quella che vedo è una piazza per la pace, altrimenti l'Europa non è. E non c'è niente di più sbagliato di decidere di investire 800 miliardi in nuove armi per i suoi 27 Stati". Ed è proprio epr questo che Giuseppe Conte è l'unico leader dell'opposizione che in piazza non si fa vedere (per Iv c'è a fare le veci di Matteo Renzi c'è Maria Elena Boschi). Elly Schlein prova a dribblare la questione delle divisioni che spaccano pure il suo partito: "Oggi non è il giorno delle polemiche: ci godiamo questa meravigliosa manifestazione. Per un’Europa federale siamo tutti qui”. 

 

Sul palco intanto si alternano artisti, intellettuali, giornalisti e sindaci da decine di città, compresa Barcellona. Da Jovanotti ad Antonio Scurati, da Roberto Vecchioni al regista Paolo Virzì. E poi Luciana Littizzetto, Fabrizio Bentivoglio, Mauro Pagani che canta Crueza de ma. Chi grida "basta guerra" e chi spinge per un selfie, tutto si tiene. "Ci sono anche in questa piazza idee diverse su come l'Europa deve proteggere se stessa, avere cura dei suoi valori e della sua gente", ammette Serra aprendo dal palco la manifestazione. "Il problema e' che tutti vogliamo la pace, ma non puo' esistere pace senza liberta'. E nessuno puo' sentirsi in pace, se e' oppresso". 

Se sulla difesa di Kiev o sulla difesa Ue l'unità non si riesce a trovare, il collante forse può diventare l'opposizione a Donald Trump. Tanto che in piazza spunta una testa di cartapesta del tycoon, con cravatta rossa, ciuffo biondo e un mazzo di banconote in bocca. Chissà se basterà. 

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