Continua la faida tra Grillo e Conte. Il 5 dicembre sarà una data decisiva per il futuro del Movimento. Se l'assemblea dovesse votare nuovamente a favore dell'eliminazione del Garante, Grillo è pronto a schierare ogni sua arma per togliere il simbolo a Conte. Qualora, invece, il risultato delle elezioni porti ad un 50% più uno a favore di Grillo potrebbe prendere corpo una scissione, come quella di Luigi Di Maio, fondatore di “Insieme per il futuro”. Grillo insieme ai suoi “fedelissimi”, si possono contare su una mano, l'ex sindaca Virgina Raggi, e l'ex ministro Danilo Toninelli porteranno avanti l'affossamento del Movimento e di Conte. Secondo alcune indiscrezioni si pensa che addirittura ci sia in atto un tentativo di riallacciare i rapporti con Di Battista, il quale parla a stento con Grillo.
M5S, continua la faida tra Conte e Grillo: a chi appartiene davvero il simbolo per presentarsi alle prossime elezioni politiche
E' chiaro che Grillo farà di tutto per togliere il simbolo al M5s, anche se nel 2021 e 2022 ha siglato una scrittura privata con la quale si è impegnato a non promuovere contestazioni. Secondo questo accordo Grillo è obbligato “a non prestare collaborazione ad altre associazioni” che possano essere concorrenziali rispetto al M5s. Una fondazione di ex grillini sarebbe l’esempio perfetto di tale violazione.
Le dichiarazioni di Conte a Mattino 5, su Canale 5, sono chiare sull'inclinazione del Movimento, il partito appartiene alla comunità e spetterà alla comunità deciderne le sue sorti, per quanto riguarda il simbolo dichiara che non è stato neanche registrato da Grillo ma da Di Maio prima che arrivasse Conte, ma se la comunità dovesse decidere di abolire il simbolo si regoleranno di conseguenza.
Ma ogni azione ha una conseguenza e perdendo il simbolo originario si potrebbe perdere l'identità del Movimento.