Per Mara Venier l'ultima edizione di Domenica In non è stata uguale alle altre. Un’edizione difficile a causa della malattia di suo marito Nicola che l’ha costretta a fare avanti e indietro tra Milano e Roma. Un finale che l'ha vista piangere, commuoversi e ringraziare tutti come se fosse un addio. Una scena già vista. «Ogni volta lo dico assolutamente convinta ma ormai so che lavorare fa molto bene nei momenti difficili. La verità sull’anno prossimo? Angelo Mellone, direttore Intrattenimento Day Time, mi ha chiesto di rifarla anche perché sarà il 50esimo anniversario del programma».
Un sì sicuro, convinto ma con la voglia di cambiare qualcosa. «Stiamo cercando di costruire - racconta ancora al Corsera - una “Domenica in” diversa, non io da sola.
La malattia del marito
Un marito che è sempre nel suo cuore come ha dimostrato nell'ultima puntata con una dedica piena d'amore: "Nicola ti amo, sei la mia vita, torneremo come prima". «Con quella dedica ho voluto dirgli “Io sono qua, ma sono lì con te”. Sapevo che mi stava guardando. In questi mesi lui c’è sempre stato, so che mi guardava sempre. È stato male. Un mese fa, ha avuto anche una ulteriore complicazione e ora lo aspetta una lunga convalescenza e ci vorrà un po’ di tempo per riprendersi. E io sarò al suo fianco». Mara ha avuto l'affetto di tanti suoi colleghi e ricorda un messaggio speciale di Elodie.
Parlando di tv giusto ricordare che questa è stata «un’edizione che è andata meglio dell’anno scorso, un punto in più di share avendo contro Maria De Filippi e Silvia Toffanin diventata bravissima. Due grandi competitor». Il primo a dirle di andare avanti è sempre lui, Renzo Arbore. «Si, è vero. Lui è il primo a dirmi: vai avanti. È lui il mio più grande fan». E per l'ultima stagione (ci crediamo?) «vorrei una squadra un po’ come quella dei miei inizi (Luca Giurato, Monica Vitti, don Mazzi). Così si chiude un cerchio».