Federica Pellegrini: «Sinner trattato diversamente dal 99% dei casi, perché non lo hanno sospeso subito?»

La pluricampionessa di nuoto ha parlato della vicenda doping che ha investito l'azzurro n.1 al mondo di tennis

Federica Pellegrini: «Sinner trattato diversamente dal 99% dei casi, perché non lo hanno sospeso subito?»
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venerdì 11 aprile 2025, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 14:23

«Jannik è molto amato e dunque viene difeso sotto ogni aspetto, a prescindere, e questo lo trovo giusto. Ma credo che la sua vicenda sia stata trattata diversamente dal 99% dei casi. Non tutti sanno come funziona per un atleta soggetto a controlli antidoping a sorpresa e in competizione tutto l'anno. Bisognerebbe spiegare questa cosa per spiegare il caso Sinner». È un passaggio dell'intervista a Federica Pellegrini, che oggi su 'La Repubblica' parla a tutto tondo della sua vita post agonistica, oltre a temi di attualità sportiva.

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Federica Pellegrini su Sinner

«Quanto alla responsabilità oggettiva rispetto al team - sostiene, tra l'altro, l'ex campionessa del nuoto azzurro - va detto che non è che se il mio fisioterapista si beve una birra e investe qualcuno è colpa mia, ma diventa una mia responsabilità se il fisio usa una crema su di me e poi io risulto positivo.

Vale per tutti, non è il caso Sinner ad essere strano». Quindi, perché quest'ultimo «deve essere diverso?». Invece «diverso è stato: la soluzione è arrivata solo dopo i ricorsi della Wada - aggiunge Pellegrini -. Una sospensione immediata non c'é stata. Non dico che ci dovesse essere. Ma di fatto è stato trattato come un caso diverso dal 99% degli altri atleti che hanno affrontato e pagato una negligenza per doping».

 

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I progetti futuri

Tra i progetti futuri della campionessa olimpica anche «un programma tv, di cui però non posso parlare, é una prima edizione. E un libro a metà tra manuale e biografia». Ha fatto un pensiero di candidarsi alla guida del Coni? «Non posso dedicare la mia intera vita allo sport, almeno in questo momento. E' un ruolo di assoluto prestigio e non so se ne sarei all'altezza». 

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