MESTRE - «È entrato un uomo accoltellato alla schiena. Gli abbiamo detto di accomodarsi e abbiamo chiamato i soccorsi. Aveva una ferita da arma da taglio, ma non era grave. Poteva andare molto peggio». A parlare è il farmacista di via Cavallotti che mercoledì pomeriggio ha soccorso uno dei due ragazzi africani rimasti feriti nella maxi rissa scoppiata quel giorno tra via Piave e piazzale Giustiniani. L'ipotesi battuta dagli investigatori è l'ennesima lite per il controllo delle piazze della droga. Ma a pochi giorni dalla rissa furiosa, resta la rabbia e lo sgomento dei residenti e dei commercianti della zona.
Turismo della droga
«C'è un enorme giro di tossicodipendenti qui a Mestre - continua il farmacista - arrivano da tutto il Triveneto con i trolley per comprare la droga, in particolare l'eroina.
Raccolta firme
E intanto scatta l'ennesima raccolta firme dei commercianti di via Piave contro il degrado. A organizzarla il barista Ernesto: «Di risse e accoltellamenti ce ne sono tutte le sere. Chiediamo al nuovo governo di fare tutto il possibile per risolvere il problema». E aggiunge: «Come provocazione volevo installare dei banchetti per gli spacciatori, almeno hanno un posto dove lavorare. Non credo che non si riescano ad arrestare quattro pusher». Difficile la situazione anche per i residenti della zona. «Io abito in via Cavallotti - spiega Stefano, 56 anni - e purtroppo ci stiamo abituando a vedere persone che si iniettano la dose sotto casa. Il quadro è tragico, chiediamo aiuto».