I genitori di Serena: «Diteci cosa è successo a nostra figlia»

Serena Fasan con il piccolo Ettore
di Maria Elena Pattaro
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Sabato 28 Agosto 2021, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 08:25

CASTELFRANCO - Più delle parole sono i gesti a raccontare il dolore di mamma Laura e papà Francesco. Lui che accoglie con un abbraccio Matteo, il compagno della figlia Serena, venuto a prenderlo a metà pomeriggio. Lei che ringrazia gli amici venuti a portare una parola di conforto. Si tiene le mani, quasi per infondersi coraggio ma il passo è incerto e lo sguardo smarrito. Vogliono stare lontano dai riflettori i genitori di Serena, tanto da staccare il citofono, stanchi dell'assedio della stampa.


SILENZIO E TRISTEZZA

Il silenzio di via Roana è carico di tristezza, il pensiero di tutti corre al civico 22. «Aspettiamo l'autopsia, vogliamo sapere cosa le è successo» - si limita a dire papà Francesco, stimato tecnico radiologo all'ospedale di Castelfranco, in pensione da qualche anno, proprio come la moglie Laura Racerro.

Giusto in tempo per fare i nonni. Il nipotino di 2 anni e mezzo adesso è ospite a casa loro, dopo la tragedia che mercoledì pomeriggio ha sconquassato la vita di tutti. I nonni lo aspettavano anche quel pomeriggio. «Serena veniva a trovarli tutti i pomeriggi insieme al suo bimbo» - racconta un vicino di casa. Non mercoledì. Serena non rispondeva alle chiamate né si è presentata al solito orario, verso le 18. A quel punto il padre, preoccupato, ha chiamato il compagno Matteo, che stava lavorando nel suo pub Ai do gatti. Il 37enne è subito corso a casa a controllare. Il resto è cronaca di una tragedia, con la porta dell'appartamento, ora sotto sequestro, si è spalancata su un dramma senza fine. Serena era riversa a terra in salotto, il corpo già rigido. Il loro bimbo dormiva nella cameretta. Nella casa a schiera di via Roana Serena ci è cresciuta e anche adesso che abitava a qualche chilometro da lì con la sua nuova famiglia, aveva ottimi rapporti con tutti. «Erano una famiglia molto unita - racconta un collega e amico di Francesco andato a fargli visita ieri -. Serena, con la sua grande passione per gli animali aveva contagiato anche il papà». Così era arrivato il cane Pedro, a scodinzolare per casa. «Il papà, vedendo quanto lei amava gli amici a quattro zampe si è lasciato contagiare» - aggiunge l'amico, addolorato per l'improvvisa scomparsa della giovane, unica figlia della coppia. E motivo di gioia per i suoi genitori. Del resto c'era di che essere orgogliosi. Il ritratto dipinto all'unisono da chi ha avuto la fortuna di conoscerla è di una persona solare, intelligente, arguta, sempre disponibile. E di una professionista preparata. Il camice da farmacista lo indossava con passione, senza mai negare un sorriso ai clienti che entravano nella farmacia Alla Fonte della Salute del centro commerciale Giorgione, in cui lavorava da oltre dieci anni.


RICERCA DELLA VERITA'

Di fronte alla sua morte improvvisa la famiglia non chiede altro che verità: «Attendiamo l'autopsia». Chi resta cerca di farsi coraggio: il compagno Matteo, ieri, ha raggiunto la casa dei suoceri, insieme a un amico per passare a salutare il figlioletto. Sul marciapiede, un lungo abbraccio con Francesco, a cui si è aggiunto anche qualche vicino per portare una parola di conforto. Sono loro, insieme all'amatissimo figlio di 2 anni, gli uomini più importanti nella vita di Serena. Il padre, tecnico radiologo con una lunga carriera nel calcio dilettantistico. E il compagno, anima della movida castellana, che negli anni ha gestito vari locali del centro, l'ultimo il pub Ai do gatti di via Filzi, a un tiro di schioppo dalle mura cittadine, ieri rimasto chiuso. Il giorno prima qualcuno aveva deposto una rosa bianca a ricordo di Serena. Un gesto delicato, silenzioso per far capire al compagno che non è solo in questa tragedia. Il doppio dramma che ha colpito la famiglia Fasan ha scosso nel profondo l'intera comunità castellana. La morte improvvisa di Serena, in circostanze ancora da chiarire e a qualche ora di distanza il suicidio dello zio Simone. Sulla possibile correlazione tra i due decessi non sono mancate ipotesi fantasiose rimbalzate sui social: da scenari omicidi al nesso con il vaccino anti Covid. La prima ipotesi verrà appurata dalle indagini. Quanto alla seconda il titolare della farmacia assicura che Serena aveva completato l'immunizzazione ormai da mesi. «Sono illazioni che aggiungono dolore al dolore - taglia corto il sindaco Stefano Marcon -. Rispetto e cordoglio di fronte a questo dramma». 
 

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