CASTELFRANCO - Più delle parole sono i gesti a raccontare il dolore di mamma Laura e papà Francesco. Lui che accoglie con un abbraccio Matteo, il compagno della figlia Serena, venuto a prenderlo a metà pomeriggio. Lei che ringrazia gli amici venuti a portare una parola di conforto. Si tiene le mani, quasi per infondersi coraggio ma il passo è incerto e lo sguardo smarrito. Vogliono stare lontano dai riflettori i genitori di Serena, tanto da staccare il citofono, stanchi dell'assedio della stampa.
SILENZIO E TRISTEZZA
Il silenzio di via Roana è carico di tristezza, il pensiero di tutti corre al civico 22. «Aspettiamo l'autopsia, vogliamo sapere cosa le è successo» - si limita a dire papà Francesco, stimato tecnico radiologo all'ospedale di Castelfranco, in pensione da qualche anno, proprio come la moglie Laura Racerro.
RICERCA DELLA VERITA'
Di fronte alla sua morte improvvisa la famiglia non chiede altro che verità: «Attendiamo l'autopsia». Chi resta cerca di farsi coraggio: il compagno Matteo, ieri, ha raggiunto la casa dei suoceri, insieme a un amico per passare a salutare il figlioletto. Sul marciapiede, un lungo abbraccio con Francesco, a cui si è aggiunto anche qualche vicino per portare una parola di conforto. Sono loro, insieme all'amatissimo figlio di 2 anni, gli uomini più importanti nella vita di Serena. Il padre, tecnico radiologo con una lunga carriera nel calcio dilettantistico. E il compagno, anima della movida castellana, che negli anni ha gestito vari locali del centro, l'ultimo il pub Ai do gatti di via Filzi, a un tiro di schioppo dalle mura cittadine, ieri rimasto chiuso. Il giorno prima qualcuno aveva deposto una rosa bianca a ricordo di Serena. Un gesto delicato, silenzioso per far capire al compagno che non è solo in questa tragedia. Il doppio dramma che ha colpito la famiglia Fasan ha scosso nel profondo l'intera comunità castellana. La morte improvvisa di Serena, in circostanze ancora da chiarire e a qualche ora di distanza il suicidio dello zio Simone. Sulla possibile correlazione tra i due decessi non sono mancate ipotesi fantasiose rimbalzate sui social: da scenari omicidi al nesso con il vaccino anti Covid. La prima ipotesi verrà appurata dalle indagini. Quanto alla seconda il titolare della farmacia assicura che Serena aveva completato l'immunizzazione ormai da mesi. «Sono illazioni che aggiungono dolore al dolore - taglia corto il sindaco Stefano Marcon -. Rispetto e cordoglio di fronte a questo dramma».