Verona spacca i centristi, Brugnaro con Sboarina, Forza Italia con Tosi. A Belluno partita aperta

Brugnaro (a destra) con Sboarina
di Alda Vanzan
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Martedì 15 Febbraio 2022, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 10:44

VENEZIA - C'è chi dice che sia già tutto deciso e che le manfrine sui giornali siano, appunto, manfrine e basta, tanto che in settimana, non più tardi di sabato, dovrebbe esserci l'annuncio ufficiale. E così quando la prossima primavera si andrà al voto per eleggere i sindaci - data peraltro non ancora fissata - a Verona il duello sarà tra l'uscente Federico Sboarina per il centrodestra e Damiano Tommasi per il centrosinistra, mentre a Padova tra il ricandidato Sergio Giordani per il centrosinistra e Francesco Peghin per il centrodestra.

Solo a Belluno la partita è aperta. Ma c'è invece chi sostiene (o spera) che possano esserci dei colpi di scena, tant'è che si attende la direzione nazionale del partito di Giorgia Meloni in programma venerdì per capire se i Fratelli d'Italia romperanno a Padova (nel qual caso Giordani ringrazierebbe vivamente visto che punta sulla vittoria al primo turno).
Tra i due scenari - coalizioni unite o coalizioni spaccate - si inseriscono le dinamiche dei partiti più piccoli, ma comunque utili per determinare l'esito nelle urne. Ecco allora che ieri, giorno di San Valentino, le cronache hanno sancito la rottura della coppia amministrativa veneziana nelle scelte veronesi: il sindaco Luigi Brugnaro, presidente di Coraggio Italia, ha ufficializzato il sostegno a Sboarina, mentre il suo assessore Michele Zuin, coordinatore regionale di Forza Italia, ha trasmesso ufficialmente a Roma la scelta locale di appoggiare Flavio Tosi.

PADOVA E VERONA
Nel capoluogo scaligero i candidati sono tre: Federico Sboarina (che si è iscritto a FdI), Flavio Tosi con la sua lista civica, l'ex calciatore Damiano Tommasi per il centrosinistra.

I nodi: la Lega non ha ancora detto ufficialmente che sosterrà Sboarina, tanto più che un pezzo di partito non ha digerito il passaggio del sindaco ai Fratelli della Meloni, ma in realtà pare che sia fatta. Ovvio che essendo Verona in tandem con Padova, bisogna nella Città del Santo la Meloni dica sì all'imprenditore Peghin.

Di qui l'attesa per la direzione nazionale di venerdì. Le cronache locali, comunque, danno per fatta l'intesa, solo che bisogna recuperare anche le altre forze politiche. A partire da Forza Italia. Il coordinamento provinciale veronese degli azzurri ha deciso infatti di appoggiare l'ex sindaco Tosi e il coordinatore regionale Zuin ha mandato la richiesta al partito nazionale. Retromarce non sono da escludere perché «le decisioni le prende il tavolo nazionale». Coraggio Italia, invece, come ha comunicato ieri Brugnaro, appoggerà Sboarina: «Coraggio Italia, mantenendo ancora una volta gli impegni presi con gli alleati di centrodestra, si schiera assieme agli altri partiti della coalizione, a sostegno del sindaco uscente per proseguire quel programma di buongoverno che ha caratterizzato gli ultimi cinque anni di amministrazione.

BELLUNO
In alto mare, invece, le scelte per Belluno dove il sindaco uscente Jacopo Massaro è al secondo mandato e non può essere ricandidato. Qui il centrodestra deve decidere tra Raffaele Addamiano, consigliere comunale di Fratelli d'Italia e Oscar Ugo De Pellegrin, più volte campione paralimpico, gradito alla Lega. Il Pd, che non è rappresentato nella giunta di Massaro, deve scegliere se appoggiare il civico Giuseppe Vignato, già assessore all'epoca di Fistarol, o se puntare sull'assessore di Feltre, Irma Visalli. Ma c'è anche l'ipotesi di puntare sul deputato Roger De Menech, benché tenuta finora sotto traccia.

I CONGRESSI
In attesa che via Bellerio si pronunci sulle espulsioni, la Lega del commissario regionale Alberto Stefani ha convocato una riunione per venerdì con i referenti delle sezioni per preparare i congressi, in calendario dal 1° aprile.
 

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