Casoria. La voragine inghiotte la strada, 39 sfollati

Casoria. La voragine inghiotte la strada, 39 sfollati
di Domenico Maglione
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Lunedì 19 Ottobre 2015, 10:02
CASORIA - Sprofonda la strada, affiora una nuova cavità e scatta l’ennesimo allarme nel centro storico. In trentanove, componenti delle famiglie di tre antichi palazzi, sono costretti a trasferirsi in albergo. Ovviamente a spese del Comune, obbligato ad emettere un provvedimento di sgombero ad horas, su richiesta dei vigili del fuoco.

Il nuovo pericolo si è materializzato in vico terzo Santa Croce, in un’area – a pochi passi dalla centralissima piazza Cirillo, sede della casa comunale – chiusa al traffico perché interessata, da qualche settimana, già da lavori di riqualificazione grazie ad un finanziamento comunitario. E forse hanno influito anche i lavori in corso a rendere più abbondanti e veloci le infiltrazioni nel sottosuolo provocando la frana che ha evidenziato l’ennesima cavità di cui è zeppo il centro storico cittadino e in particolare la zona di via Santa Croce dove negli ultimi venti anni crolli, smottamenti e voragini hanno fatto scattare più volte l’allarme per i residenti.



Quello delle grotte nel sottosuolo cittadino è un problema noto a tutti e dovuto alla massiccia attività estrattiva di tufo dal sottosuolo avvenuta in passato senza che fossero mai fatte opere di consolidamento. Anni fa c’è stato anche un censimento delle caverne e dei cunicoli da parte di un pool di esperti incaricato dall’ente locale. Ma di fatto nulla è mai stato fatto per mettere in sicurezza l’intera area. Fortunatamente pare che i miracoli avvengano: i numerosi cedimenti che hanno interessato l’area racchiusa tra via Nicola Rocco, via Santa Croce, via Cavour e corso Umberto I nell’ultimo ventennio non hanno causato lutti come solo una mano divina potrebbe spiegare.



Ad ogni crollo sembra sempre sia la volta buona per avviare finalmente una seria opera di adeguamento statico della zona. Purtroppo, si finisce dopo qualche giorno – quando anche l’ultimo crollo, in ordine temporale, passa nel dimenticatoio – per rinviare un intervento che dovrebbe essere invece tanto immediato quanto efficace. Ora non ci sono più i politici ma il commissario prefettizio, la dottoressa Silvana Riccio, che dovrà gestire la nuova fase critica.

Per il momento, i 39 sfollati sono stati sistemati in un albergo sulla statale Sannitica. Lo sgombero dei loro fabbricati è avvenuto solo in via precauzionale. Soltanto stamani gli esperti, tempo permettendo, cercheranno di capire l’entità del pericolo.



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