Bologna, violini d'autore in mostra prendono vita sulle musiche di Astor Piazzolla

Bologna, violini d'autore in mostra prendono vita sulle musiche di Astor Piazzolla
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Martedì 30 Gennaio 2018, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 16:35
La ricerca del bello si sposa con la raffinatezza del suono, forme e colori animano il pensiero e appagano il senso estetico mentre gli archi accarezzano le corde e gli strumenti prendono vita in una danza di armonie meravigliose. È la grande professionalità della maestra liutaia Ezia Di Labio a creare la magia, con i suoi strumenti musicali fatti a regola d'arte che incontrano l'estro libero e graffiante di creativi e personalità del mondo della cultura, nomi di peso che segnano con gusto e ricercatezza violini, viole e voloncelli pronti a fondersi in un'orchestra perfetta.

"Violino d'autore" è il titolo della mostra che dal 30 gennaio alle 18, e fino all'8 febbraio, aprirà i battenti a Bologna, presso il teatro comunale, e che sabato (ore 21,30) animerà una serata sulle musiche di Astor Piazzolla. È un ritorno, per la verità, di un lungo lavoro di creazione ed esposizione che è partito nel cuore e nella mente di questa eclettica liutaia bolognese nel 2004 e che ha toccato oltre 20 tappe in tutta Italia e in Europa.
«L'idea mi venne quando recuperai dell'ottimo legno dalla soffitta di un vecchio liutaio», spiega la Di Labio. «Aveva leggere imperfezioni, ma era perfettamente stagionato e pronto all'uso». Così iniziò il duro lavoro per la realizzazione degli strumenti, nel suo laboratorio. Quindi la ricerca degli artisti che li personalizzassero. E i nomi che hanno aderito sono i più vari, in un mix interessantissimo di nuove talenti e firme affermate e di alto calibro.

Alla mostra di Bologna verranno esposti più di venti strumenti d'autore. Ci sarà il "Quartetto A in DOnne", con gli interventi artistici di Laurie Anderson, Lina Sastri, Bibi Trabucchi e Giosetta Fioroni; il "Quartetto B", che propone le creatività di Alessandro Mendini, Anna Gili, Maria Christina Hamel, George Sowden e Nathalie du Pasquier; poi c'è la sezione degli strumenti singoli, "firmati" da nomi del calibro di Ugo Nespolo, Tonino Guerra, Gianni Berengo Gardin, Emanuele Luzzati, Alerssandro Bergonzoni; e ancora, Lorenzo Mattotti, Laurie Anderson, Zhang Enli, Adriana Calcanhotto, Gianni Ronco, Zaida Del Rio, Zhang Jinhui, Mauro Bellei e Filos. Al concerto di sabato, parteciperanno il violinista Alessandro Quarta e il pianista Giuseppe Magagnino. Saranno "messi alla prova" diversi pezzi esposti alla mostra, armonizzando i singoli brani scelti con le capacità espressive e la forza estetica di ciascuno strumento.

Il tutto dando libero sfogo a un programma che passerà dalle grandi composizioni di Piazzolla al jazz che ha segnato in maniera trasversale l'evoluzione della cultura afroamericana, fino alla migliore musica classica.
«Costruisco violini e mi piace pensare che si faccia buona musica con i miei strumenti"» dice la Di Labio, che si è formata con il maestro Otello Bignami. «Seguo le regole più ferree della migliore tradizione di liuteria della scuola bolognese», aggiunge, «senza modificare in nessun modo forma e acustica, ma con il desiderio e la necessità di contaminare l'antica e immutabile liuteria con le mutevoli e molteplici espressioni dell'Arte».
Come dire: perfezione nel solco della tradizione e modernità nelle sperimentazioni estetiche e nelle esecuzioni. Una formula, sotto tutti i profili, stimolante e vincente.
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