Latina, un giudice sotto scorta, Giuseppe Cario minacciato: va protetto

Giuseppe Cario
di Elena Ganelli
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Martedì 21 Luglio 2020, 11:05
Le minacce sono state individuate dalla Procura della Repubblica, forse all'interno di alcune intercettazioni telefoniche ed è così che è scattata la segnalazione che ha poi indotto il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto di Latina riunitosi venerdì, a disporre dispositivi di protezione per il giudice Giuseppe Cario, coordinatore della sezione Gip del Tribunale di Latina. Così da quel giorno il magistrato ha una pattuglia che lo segue nei suoi movimenti e alla quale deve comunicare ogni spostamento, di lavoro e personale, affinché possa essere scortato e si possa bonificare i luoghi all'interno dei quali si muove.
La segnalazione è arrivata dal Procuratore della Repubblica Giuseppe De Falco e nonostante sulla natura e l'origine delle minacce vige il più stretto riserbo da parte di tutti compreso il diretto interessato, è facile ipotizzare che queste abbiano origine da qualcuna delle delicate inchieste delle quali Cario che ieri mattina era regolarmente al lavoro nel suo ufficio al primo piano del Tribunale - si sta occupando attraverso la firma di ordinanze di custodia cautelare oppure di provvedimenti adottati in sede di udienza preliminare.

La notizia che un altro magistrato operante sul territorio pontino è finito nel mirino di qualcuno ha dato vita da una lunga serie di manifestazioni di solidarietà. Tra coloro che hanno espresso vicinanza al gip c'è Giampiero Cioffredi, presidente dell'Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio. «I magistrati del Tribunale e della Procura di Latina sottolinea Cioffredi - già in passato sono stati oggetto di gravissime intimidazioni come nel caso di Lucia Aielli e di Nicola Iansiti. Minacce che rappresentano la forza di intimidazione delle organizzazioni criminali presenti a Latina e nella sua provincia. Stiamo con il giudice Cario per affermare legalità e giustizia in un territorio di frontiera attraversato da mafie e sistemi criminali tanto complessi quanto radicati. In questi anni - conclude - la magistratura e le forze di polizia hanno raggiunto risultati investigativi importanti e oggi più che mai è necessario il più ampio sostegno da parte dei cittadini e delle istituzioni alla loro azione di contrasto ai sodalizi criminali». Parla invece di «spia di un clima allarmante e pericoloso» il vice presidente della Regione Daniele Leodori che esprime la massima vicinanza al magistrato e si stringe a tutta la comunità di Latina, «nella consapevolezza che Cario non si farà intimidire e proseguirà con coraggio il suo lavoro».

LA SOLIDARIETÀ
Vicinanza e solidarietà al magistrato arrivano dal commissario dell'Ordine degli avvocati Giacomo Mignano che parla di «fatto gravissimo che ci fa prendere atto nuovamente della permeabilità del nostro tessuto sociale a gravi forme di criminalità». «Quando un giudice viene criticato e isolato da pezzi delle istituzioni - scrive il deputato Raffaele Trano - diventa un giudice più debole e più indifeso. Voglio dire al gip Cario e a tanti altri magistrati in prima linea in una terra così difficile, che non sono soli».

Solidarietà ed un incoraggiamento nei confronti del magistrato anche dal consigliere regionale del Pd Salvatore La Penna il quale ricorda che «non è la prima volta che a Latina e nel nostro territorio vengono minacciati magistrati e donne e uomini delle istituzioni. È necessaria la più ampia compattezza e solidarietà di tutte le istituzioni e le forze sane del nostro tessuto sociale e civile e vi è da mantenere molto alta la guardia». Anche il suo collega Enrico Forte sottolinea come «oggi la criminalità rischia di infiltrarsi ancor di più in una economia in grave sofferenza, e principalmente a Latina dove le aree di fragilità sono aumentate». Forte chiede inoltre che la Commissione parlamentare antimafia venga a Latina per un'audizione «per fare luce sulle possibili commistioni tra clan e politica. Questo passo - conclude Forte - è ineludibile per fare chiarezza su vicende consumatesi nel capoluogo proprio in occasione delle competizioni elettorali». I vertici provinciali del Pd tornano a sollecitare l'istituzione di una sezione della Dda nel sud pontino e il rafforzamento della Questura con il suo passaggio di fascia di importanza e conseguente potenziamento della Squadra Mobile. «Le minacce al Giudice Cario scrivono il segretario provinciale Claudio Moscardelli, quello comunale Alessandro Cozzolino, Luigi Di Mambro dell'Esecutivo provinciale e Massimo Frisetti della Segreteria comunale - costituiscono un episodio grave ed inaccettabile per la comunità».

L'eurodeputato di Fratelli d'Italia Nicola Procaccini parla di «nuovo attacco della criminalità alla istituzione giudiziaria e sottolinea la necessità che l'intera comunità faccia sentire la sua presenza per non lasciare soli i magistrati che sono presidio di garanzia e sicurezza, specie in territori particolarmente esposti all'attacco della criminalità». Solidarietà al giudice anche dal senatore Nicola Calandrini, che auspica che gli autori delle intimidazioni «possano essere individuati e assicurati alla giustizia».

Anche il gruppo consiliare di Latina Bene Comune esprime la propria vicinanza al magistrato. «La città di Latina, tutta, è vicina al giudice Cario scrivono - non ci faremo intimidire da chi, usando la forza, le minacce, la disonestà, pensa di poter minare il lavoro di chi agisce per il bene della comunità. La speranza è che sta fiorendo in questi anni una nuova consapevolezza che prima non c'era, grazie soprattutto ai giovani». Solidarietà anche dal consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Simeone, da quello della Lega Angelo Tripodi e dal deputato leghista Francesco Zicchieri.
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