Mercedes, la professoressa da Priverno a Ginevra per "catturare" i raggi cosmici nello spazio

Astrofisica, Mercede Paniccia
di Sandro Paglia
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Lunedì 15 Giugno 2020, 07:30

L’Ams 2, l’alfa spettrometro magnetico, rilevatore cattura raggi cosmici e particelle della stazione spaziale internazionale, riparato per un guasto al raffreddamento idraulico nello spazio dall’astronauta Luca Parmitano, porta la firma anche della scienziata astrofisica nucleare di Priverno, la professoressa Mercedes Paniccia, docente responsabile del Dipartimento di fisica nucleare e delle particelle presso l’Università di Ginevra, nonché braccio destro dello scienziato cino-americano, premio Nobel, Samuel Ting, presso il Cern (Centro europeo ricerche nucleari) della città elevetica.

L’astrofisica privernate alla guida anche di un team di dottorandi cinesi dell’Università ginevrina, ha portato a compimento negli ultimi tempi l’analisi dei dati scientifici emersi dalla misurazione degli spettri dei nuclei Neon, Magnesio, e Silicio «inaspettatamente – spiega la professoressa Paniccia – porterebbe ad una conclusione diversa da quella osservata per i raggi cosmici primari più leggeri come l’elio, carbonio e ossigeno, riportati in un precedente studio». Il team del professore Samuel Ting e della professoressa Mercedes Paniccia, non demorde visto e considerato che un grande successo già lo ha avuto con i precisi rilevamenti dell’Ams 2, frutto dei loro studi ed interventi diretti fin dal primo lancio dello Shuttle 2011 con agganciato appunto lo spettrometro.

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Le analisi e lo studio ultimo dell’astrofisica privernate sono apparsi ora anche sulla rivista scientifica americana “Physics”, selezionati in una ristretta cerchia di autori scientifici. Mercedes Paniccia, quarantacinquenne privernate doc, ha un curiculum eccezionale. Diplomata presso il liceo scientifico “Teodosio Rossi” di Priverno con il massimo dei voti, ha proseguito gli studi presso la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, alla “Sapienza” con votazione di 110/110 con lode discutendo la tesi “Ricerca del bosone di Higgs nei modelli supersimmetrici al Large Hadron Collider con l’esperimento Atlas”. Al suo attivo vanta numerose pubblicazioni scientifiche.
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