Violenza sulle donne, in Cdm le nuove norme. Braccialetto e fermi più veloci: via alla stretta

Tempi accorciati per le misure cautelari dei pm e precedenza anche nei processi​

Violenza sulle donne, braccialetto e fermi più veloci: via alla stretta. Si potrà intervenire anche senza denuncia
di Cristiana Mangani
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 09:17

Verrà presentato oggi in Consiglio dei ministri e dovrebbe rendere ancora più efficace “lo scudo” normativo antiviolenza. Si interviene d’urgenza, perché la strage continua, ma il lavoro di modifica era già cominciato da qualche mese alla luce delle continue tragedie alimentate dal lockdown. Il governo ha messo in campo i ministeri delle Pari opportunità, dell’Interno e della Giustizia, e si accinge a varare alcune modifiche che dovrebbero potenziare gli effetti del Codice rosso. La legge c’è ed è considerata tra le più avanzate in Europa, ma le falle nell’applicazione si sono mostrate evidenti nel corso degli anni, e si tenta, dunque, di correre ai ripari.

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Quali le misure che verranno “potenziate”? Si va dall’applicazione del braccialetto elettronico automatica alla distanza minima di 500 metri in caso di divieto ad avvicinarsi alla vittima; dai termini più stringenti, 30 giorni, sia per le richieste di misure cautelari dei pm sia per la loro applicazione da parte dei gip, all’introduzione di criteri di assegnazione dei procedimenti in modo da favorire una specializzazione dei magistrati, con l’inserimento dei reati di specie nell’elenco di quelli considerati prioritari per i processi. «Con questo ddl - ha chiarito la ministra Eugenia Roccella - vogliamo rafforzare soprattutto le misure cautelari e quindi l’ammonimento, che è il cartellino giallo per l’uomo violento, il braccialetto elettronico che c’è e va usato di più, e l’obbligo di distanziamento.

Inoltre, il pubblico ministero deve decidere in tempi brevi la valutazione del rischio. Va fatto in tempo, evitando che ci siano nuove vittime».

LA PREVENZIONE

Il primo percorso, quello su cui il provvedimento interverrà maggiormente, è legato all’aspetto della applicazione pratica. Nel pacchetto di misure, i poteri del questore saranno allargati: più attenzione alla prevenzione con ammonimenti nei confronti degli autori delle condotte violente che potranno essere convocati anche senza bisogno di denuncia da parte delle donne. Inoltre, chi costituisce un pericolo per un’altra persona e mette a rischio la sua vita, potrà ricevere, non soltanto il divieto di avvicinamento alla casa della vittima, ma anche a tutti gli altri luoghi frequentati da chi necessita di protezione, tipo palestre, negozi, posti di lavoro. La misura cautelare verrà rafforzata e non potrà essere inferiore ai 500 metri di distanza minima. Specifica il decreto che «il contravventore ai divieti e agli obblighi è punito con la reclusione da uno a 5 anni, ed è consentito l’arresto anche fuori dai casi di flagranza». Video e foto potranno essere utilizzati come prova.
Inoltre, verrà incentivato un uso maggiore del braccialetto elettronico. Negli ultimi anni si è parlato a lungo di questo sistema di controllo, ma si è sempre detto che non ce ne erano in numero sufficiente per poterli adottare più diffusamente. Attualmente l’applicazione della misura è a discrezione del giudice, previo il consenso dell’indagato. Con la nuova normativa, per i reati legati alla violenza di genere l’applicazione diventerebbe automatica, sempre con il consenso, a meno che il giudice non lo ritenga necessario. 

I TEMPI 

Altro aspetto importante è quello dei tempi di intervento. Per decidere se chiedere una misura cautelare, il pm avrà non più di 30 giorni. E come lui il gip. L’Italia è stata condannata diverse volte in Europa proprio per i ritardi. I casi di reati di specie, poi, entreranno nell’elenco dei processi a trattazione prioritaria e verranno destinati a magistrati specializzati o sempre agli stessi magistrati, in modo da fargli acquisire una maggiore esperienza nel settore. Nei mesi scorsi, un pacchetto di interventi era stato approvato nella Finanziaria, con un aumento di un terzo dei fondi destinati al piano antiviolenza, e quindi ai centri e alle case rifugio, proprio per garantire una maggiore assistenza alle vittime.

Sul tema dei femminicidi, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha confessato di aver «voglia di indire una manifestazione di soli uomini» perché «c’è bisogno di prendere coscienza noi uomini», spiegando che «il rispetto per le donne nasce in famiglia» e suggerendo: «Se vedi tuo figlio che manca di rispetto a una ragazza, tiragli un ceffone, ma tiraglielo forte». La Russa ha anche proposto di raddoppiare subito il numero dei carabinieri dedicati: da 600 a 1.200. Per la senatrice del Pd Vincenza Rando, «serve un grande investimento sull’educazione alle emozioni e ai sentimenti che permetta ai giovani di affrontare le loro fragilità». Ritiene «assolutamente valida» la proposta di considerare un duplice omicidio casi come quella di Giulia Tramontano, il deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi, mentre si discute sulla possibilità di fare una manifestazione di soli uomini in solidarietà alle vittime.

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