Scarpellini, spunta il pagherò dell'ex presidente di Cassazione

Sergio Scarpellini
di Michela Allegri
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Giovedì 4 Ottobre 2018, 12:19
Case gratis e finanziamenti per guadagnare il favore di una lunga lista di politici. Ma anche prestiti a cinque zeri nei confronti al primo presidente emerito della Corte di Cassazione, Vincenzo Carbone, già condannato nel marzo scorso a due anni di reclusione per abuso d'ufficio nella vicenda P3. È un'informativa dei carabinieri del Nucleo investigativo a tratteggiare i contorni del «sistema» escogitato da Sergio Scarpellini, la rete intessuta per anni dal costruttore romano per guadagnare appoggi ai piani alti della pubblica amministrazione in cambio di agevolazioni. Perquisendo gli uffici di una delle sue società, i carabinieri hanno trovato e sequestrato una «missiva» scritta su carta intestata della Cassazione da Carbone, datata 3 aprile 2012: «Dichiaro di dovere 50mila euro all'amico Sergio Scarpellini, che pagherò in contanti». Una prova, per gli inquirenti, che i rapporti intessuti dal costruttore spaziassero dalla politica alla magistratura.

I POLITICI
È proprio sul versante della politica che l'inchiesta si è allargata a macchia d'olio, grazie alle ammissioni dell'imprenditore arrestato nel dicembre 2016 per corruzione insieme all'ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi, Raffaele Marra. Nell'informativa, infatti, spuntano altri nomi, oltre a quelli del sindaco di Ponzano Romano, Enzo De Santis - in carcere dal 18 settembre scorso per corruzione - dell'ex senatore di Ala, Denis Verdini, dell'ex vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti - indagati per finanziamento illecito - e dell'ex presidente dell'assemblea capitolina in quota Pd, Mirko Coratti, accusato di corruzione per avere ricevuto gratis un appartamento a piazza Cavour. Vengono fatti i nomi dell'ex deputato Pd, Umberto Marroni, dell'ex assessore del Campidoglio Umberto Croppi, dell'ex parlamentare Mario Baccini, dell'ex presidente della Camera, Irene Pivetti, del sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, e di Ugo Sodano, nel 2015 assessore all'Urbanistica del Municipio Roma VI. Anche loro avrebbero ottenuto appartamenti di pregio in comodato d'uso gratuito, o denaro. Contributi elencati in due file chiamati Contributi politici e Mastrino contabile. Il perché di tanta gentilezza viene spiegato dallo stesso imprenditore: «Ho sempre pensato che avrei potuto ricevere analoghe cortesie in cambio». L'informativa è stata depositata al Riesame in vista del ricorso presentato nei giorni scorsi da De Santis.
GLI APPARTAMENTI
L'Associazione dei Cristiano Popolari, fondata da Baccini, per esempio, avrebbe ottenuto un immobile da 150 mq durante la campagna elettorale del 2013. «Diversi anni prima - ha detto Scarpellini - gli avevo dato un appartamento in piazza dell'Orologio, eravamo amici». Per i carabinieri - si legge negli atti - il valore dell'utilità concessa a Baccini è compreso tra i 25mila e 34mila euro. Nell'aprile 2013, Scarpellini avrebbe effettuato anche un'elargizione in favore del figlio dell'ex deputato, Alan Baccini, all'epoca candidato con il Pdl alle amministrative. Alla Pivetti e a Montino sarebbero stati concessi gratis due immobili in via del Governo Vecchio. Montino avrebbe ricevuto anche contributi non contabilizzati nei bilanci della Milano 90, società del gruppo Scarpellini. Agli atti, anche alcune intercettazioni. Nel luglio 2016, Scarpellini contatta Montino, dice che a breve dovranno «rifare la campagna». Nel maggio dello stesso anno, parlando con una donna, aveva detto: «Montino l'ho fatto vincere io eh, come sindaco».
A Marroni, come rappresentate dell'Associazione Metropoli Roma, Scarpellini avrebbe dato un appartamento in via del Porto Fluviale, così come all'ex assessore Umberto Croppi: «Se non ricordo male Croppi ha occupato l'appartamento e Marroni non è mai entrato». A Sodano, invece, sarebbero stati promessi un contributo in denaro e l'assunzione del genero - da poco licenziato - in una delle società del gruppo.
 
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