CARTURA - «Mio figlio è distrutto, stategli vicino, aiutatelo». È stato il padre del 20enne di Pernumia, alla guida dell'auto su cui viaggiava Nicolò Berto, a rivolgersi con queste parole a Giovanni Baratto, l'adulto laico che segue il gruppo di ragazzi della parrocchia di Cartura, chiedendo che il figlio, devastato da quanto successo, per la morte dell'amico, potesse incontrare gli educatori del paese.
LA COMUNITÀ
«Non si lascia indietro nessuno, soprattutto in questo momento e soprattutto i ragazzi coinvolti e le loro famiglie». A parlare così è Ilaria Fornasiero, giovane presidente parrocchiale di Azione Cattolica di Cartura, dopo che il padre del giovane di Pernumia ha chiesto di poterlo far incontrare con il gruppo degli educatori che si trovano ogni sera dopo il terribile incidente che è costato la vita a Nicolò.
«Ci siamo abbracciati e abbiamo pianto insieme, perché solo se stiamo insieme si supera questo momento difficile, ma solo così potremo ricordare in modo adeguato Nicolò», spiega Baratto, che segue il gruppo dei ragazzi della parrocchia, di cui fanno parte anche i gemelli Berto, Nicolò e Manuel. E prosegue: «È stato proprio il padre, che è originario di Cartura, a chiederci esplicitamente di poter far incontrare il figlio, molto provato ovviamente, con gli altri ragazzi.
MUTUO AIUTO
Sarebbe stato, secondo amici di famiglia, lo stesso papà di Nicolò, Luca Berto, a sollecitare gli amici del figlio a essere accoglienti nei confronti del conducente dell'auto: «Stategli vicino». Una comunità attonita, ma che accoglie, quella di Cartura: l'amministrazione si stringe attorno ai familiari di Nicolò Berto, il papà Luca e la mamma Roberta, ma anche Manuel, l'inseparabile fratello gemello, che era con lui al momento del terribile incidente d'auto avvenuto nella serata di domenica in via Cà Bianca.
Dovevano festeggiare il compleanno di uno dei loro amici, in patronato, punto di ritrovo per il gruppo, dove i giovani sono attivi nelle attività di animazione rivolte ai più piccoli. Ma qualcuno aveva dimenticato un oggetto a casa, e insieme sono andati a Gorgo per recuperarlo con la Polo che poi si è schiantata contro un palo.
Il centro parrocchiale, che si trova proprio dietro la chiesa di Cartura, è il punto di ritrovo abituale per questo gruppo di giovani, circa 25, che sotto la guida del parroco don Giuseppe e di Giovanni Baratto organizzano le diverse attività, dagli incontri dell'Acr ai campiscuola estivi, attività per le quali sia Nicolò che il gemello Manuel erano particolarmente impegnati.
IL GRUPPO
Giovanni Baratto evidenzia che «i ragazzi si ritrovano abitualmente un paio di volte durante la settimana, e questo rappresenta un vantaggio perché ci dà modo di condividere anche questo difficile passaggio. Perché insieme la strada è meno difficile, come in montagna quando si va in cordata. E con questo spirito, cioè insieme, si deciderà come ricordare in modo opportuno Nicolò, al quale tutti noi siamo legati».Uno stile confermato anche dalla giovane presidente di Azione cattolica, Ilaria Fornasiero, che precisa: «Questo dolore tocca tutti e stiamo tutti vicini, supportandoci l'un l'altro. Nicolò era un'anima buona. Noi, prima di essere un gruppo di educatori, siamo un gruppo di amici, e sentiamo profondamente la mancanza di Coli quello è il suo soprannome ma vogliamo stare accanto ai suoi genitori, in particolare al gemello Manuel. Erano inseparabili e davvero quasi due gocce d'acqua, tanto che per distinguersi dal fratello, Nicolò spesso indossava una maglia di colore diverso, di solito chiara».