Alba di sangue a Napoli. Nel quartiere Fuorigrotta un commando di killer scatena un inferno nella frequentatissima area del piazzale Tecchio, a poche decine di metri dalla stazione cumana e dallo stadio Maradona. A cadere sotto i colpi dei killer due persone: Pasquale D'Anna, 34 anni, e Massimo Aragiusto, di 41, entrambi noti alle forze dell'ordine.
La dinamica
Un agguato di chiaro stampo camorristico. I sicari sono entrati in azione davanti ad un bar sempre frequentato, soprattutto nelle notti del fine settimana, da centinaia di giovani. Sotto il fuoco incrociato degli uomini armati D'Anna è morto sul colpo, raggiunto al petto da numerosi proiettili di una pistola calibro 9; inutile la corsa al vicino ospedale San Paolo, per lui non c'è stato niente da fare.
I precedenti penali
Ferito, invece, l'uomo che viaggiava con lui a bordo di un'auto: Aragiusto - le cui condizioni sono comunque gravi - viene operato in queste ore, ha perso molto sangue. Entrambi le vittime erano già conosciute ai carabinieri, accorsi subito dopo gli spari sul posto, e che adesso stanno svolgendo le indagini sotto il coordinamento della Procura distrettuale antimafia di Napoli coordinata dall'aggiunto Sergio Amato.
Chi era la vittima
Pasquale D'Anna - che era il probabile obiettivo dei killer - era considerato un elemento apicale nell'ambito delle gerarchie criminali di Pianura, quartiere dell'area occidentale di Napoli. D'Anna era stato scarcerato scarcerato e messo ai domiciliari dopo uno dei tanti blitz messi a segno dalle forze dell'ordine contro la criminalità organizzata pianurese.
La sua uccisione si inserisce dunque nell'ambito della faida di Pianura che vede coinvolti i clan i Carillo-Perfetto (con la loro roccaforte in via Evangelista Torricelli) e i Calone-Esposito-Marsicano (gruppo di stanza in via Comunale Napoli).