Motorola, tatuaggi e pillola al posto delle password
comunicano con lo smartphone

Tatuaggio elettronico (foto Mc10inc.com)
di Laura Bogliolo
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Lunedì 3 Giugno 2013, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 06:05
ROMA - Tatuaggi al posto delle password. Chi non mai impazzito cercando di ricordare decine di account e relative parole di accesso al mondo digitale? Appunti in ufficio, parole chiave alle quali siamo affezionati da anni alle quali cambiamo solo qualche lettera o numero e il timore di essere derubati della propria identità digitale.



Arriva da Motorola la nuova tecnologia wearable compunting, una nuova filosofia di vita cybernetica con strumenti necessari ad accedere ai device che si possono indossare. L'ultima trovata è un tatuaggio che consentirebbe di riconoscere l'utente semplicemente avvicinando il cellulare al tatuaggio.



Ad annunciare l'arrivo del tatuaggio intelligente in un futuro non troppo lontano Dennis Woodside, chief executive officer di Motorola Mobile, nel corso della conferenza D11 in California dove è stato confermato tra l'altro l'arrivo di Google Moto X, uno smartphone super-intelligente pronto a sfidare gli iPhone.



Secondo quanto riferito da The Guardian a mostrare la nuova tecnologia è stato Regina Dugan, SVP ed ATAP in Motorola Mobility, ex capo del Defence Advanced Research Projects Agency del Pentagono degli Stati Uniti. I tatuaggi per il riconoscimento sono stati realizzati dalla società del Massachusetts MC10: contengono circuiti elettronici attaccati alla pelle con un timbro di gomma. Si chiamano Biostamps e inizialmente sono stati realizzati per scopi medici. potrebbe ora essere utilizzati per l'autenticazione dei consumatori.



Non solo tatuaggi, c'è anche la pillola da ingerire, la Proteus Digital Health che ha già ottenuto l'approvazione della US Food and Drug Administration. La pillola, sfruttando l'acidità prodotto dallo stomaco, produrre segnali all'esterno del corpo: La pillola può essere assunta ogni giorno per un massimo di un mese. In passato anche Nokia aveva proposto un progetto simile.

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

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