Frosinone. Tifoso morto, la verità dalla perizia

Frosinone. Tifoso morto, la verità dalla perizia
di Marina Mingarelli
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Martedì 1 Giugno 2021, 07:57

NEL CAPOLUOGO
Incidente mortale in via Armando Fabi, la procura incarica un consulente di effettuare la perizia cinematica. Dopo la notizia che alla guida dell'Audi Q2 si trovava un ragazzo di 30 anni figlio del 61enne ricoverato presso l'ospedale San Benedetto di Alatri, le indagini si sono concentrate sulla dinamica del sinistro stradale che è costato la vita ad Ernesto Caperna di 53 anni, storico tifoso canarino.
Fondamentale sarà accertare a quale velocità stavano percorrendo i due mezzi ( Caperna si trovava a bordo di una Huyndai) quel tratto di rettilineo.
Per la cronaca va detto che l'incidente si è verificato il 22 maggio scorso dopo le 23. Un orario in cui a causa delle norme anticovid bisognava rispettare il coprifuoco. Questo è un altro aspetto oggetto di indagine da parte degli investigatori i quali stanno effettuando accertamenti per capire se qualcuno possa aver pigiato l'acceleratore per non incappare nelle sanzioni previste dalla legge.
LA SPIEGAZIONE
Una spiegazione in tal senso potrebbe averla fornita il 30enne (rimasto miracolosamente illeso) che nei giorni scorsi, accompagnato dal suo legale di fiducia, l'avvocato Giampiero Vellucci, si è presentato spontaneamente presso la caserma del comando provinciale dei carabinieri, ammettendo che alla guida si trovava lui , e non il padre (come si era pensato in un primo momento). Bocche cucite su quella che è stata la versione dei fatti dell'uomo, che adesso è indagato per omicidio stradale.
Al momento l'inchiesta è coperta dal segreto istruttorio. Di certo si sa che il comportamento del trentenne ha evitato l'adozione di gravi provvedimenti in quanto il suo nome era già spuntato dai fotogrammi estrapolati da due impianti di videosorveglianza ubicati nella zona del sinistro stradale. Uno installato vicino ad un distributore e l'altro nei pressi di una attività commerciale.
L'acquisizione di queste immagini hanno spinto il difensore ad anticipare i tempi proprio per evitare l'applicazione di misure cautelari. A questo, c'è da aggiungere che ci sarebbe stata anche la testimonianza di un privato cittadino che avrebbe assistito alla scena.
LA PASSIONE PER IL CALCIO
Ernesto Caperna , molto conosciuto in città per l'amore smisurato che aveva per la sua squadra del cuore, viaggiava a bordo della sua Huyndai insieme al figlio di 20 anni e ad un nipotino di otto. Soltanto nella giornata di ieri si è appreso che i medici dell'ospedale San Giovanni Roma, dove si trova ricoverato il giovane, hanno sciolto la prognosi. Il ragazzo dunque si sta avviando verso guarigione. Identica situazione nei confronti del bambino di 8 anni che è ricoverato presso il Bambin Gesù della capitale: non sarebbe più in pericolo di vita.
I familiari della vittima si sono rivolti agli avvocati Luigi Tozzi ed Alessandro Petricca. Loro chiedono di sapere la verità, chiedono di sapere a chi addossare la colpa per la morte del loro congiunto.
 

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