Morto John Morghen, star del cinema horror e splatter

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È morto l'attore e regista Giovanni Lombardo Radice, che ha recitato in alcune delle più sanguinose pellicole del cinema italiano tanto da assurgere, a livello internazionale, a vero e proprio divo del genere horror splatter con lo pseudonimo di John Morghen. È deceduto la scorsa notte a Roma all'età di 68 anni.

L'annuncio della scomparsa è stato dato dal figlio Giacomo.

È sua la testa trapanata da Venantino Venantini (mister Ross) nel film «Paura nella città dei morti viventi» (1980) di Lucio Fulci, così come suo è l'organo riproduttivo evirato da un cannibale in «Cannibal Ferox» (1981) di Umberto Lenzi; in «Apocalypse domani» (1981) di Antonio Margheriti viene contagiato da un virus che lo spinge a praticare l'antropofagia; è complice delle violenze compiute su un gruppo di perdigiorno presi in ostaggio dal brutale David Hess ne «La casa sperduta nel parco» (1980) di Ruggero Deodato, che lo ha diretto anche in «Un delitto poco comune» (1987), Ed ancora al centro di scene splatter negli horror firmati da Michele Soavi - «Deliria» (1987), «La chiesa» (1989), «La setta» (1991) - mentre per Lamberto Bava ha recitato in «Body Puzzle». (1992) Nella sua carriera Giovanni Lombardo Radice ha anche interpretato film d'autore come «Honolulu Baby» (2001) di Maurizio Nichetti, «Prendimi l'anima» (2002) di Roberto Faenza, «Gangs of New York» (2002) di Martin Scorsese (2002), «Il nascondiglio» (2007) di Pupi Avati (2007), «Viva la libertà» (2013) di Roberto Andò. È stato anche interprete e regista teatrale, scrittore, sceneggiatore (sua la popolarissima serie tv «I ragazzi del muretto», ma anche «Mamma per caso» e «Sei forte maestro»), traduttore e docente di recitazione. Nato a Roma il 23 settembre 1954, era figlio del matematico e pedagogista Lucio Lombardo Radice e di Adele Maria Jemolo, figlia del grande giurista Arturo Carlo Jemolo.

Giovanni era fratello dello psichiatra e scrittore Marco (scrisse con pseudonimo «Porci con le ali» con Lidia Ravera), nipote di Laura Lombardo Radice e del marito, il parlamentare comunista Pietro Ingrao. Da giovane, andando in controtendenza rispetto alle aspettative di una famiglia che diede i natali a importanti uomini di cultura, decise di intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo, esordendo in teatro. Quanto iniziò a recitare al cinema in pellicole horror scelse lo pseudonimo di John Morghen (dal cognome di famiglia della nonna materna, Adele Morghen). Poche settimane fa Federico Zampaglione aveva annunciato di essere pronto a tornare alla regia con un nuovo horror, «The Well (Il Pozzo)» e nel cast era previsto anche Giovanni Lombardo Radice. Al cinema le sue ultime apparizioni sono state in «Beyond Fury» (2017) di Darren Ward, «Rabbia furiosa - Er canaro» (2018) di Sergio Stivaletti, «Everybloody's End» (2019) di Claudio Lattanzi e «Baphomet» (2021) di Matthan Harris.