Londra, proteste contro la Brexit a Westminster

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Alcune persone protestano contro Theresa May e la Brexit sul ponte di Westminster. L'uscita dalla Ue costerà all'economia britannica il 4% del pil nell'arco di 15 anni. È quanto prevede uno studio del governo britannico sugli effetti della Brexit. Le previsioni, scrive il Financial Times, non si basano su un'esatta rappresentazione dell'accordo concluso tra Londra e Bruxelles, ma lo scenario che più si avvicina all'accordo suggerisce che nel lungo termine l'economia britannica lascerà sul terreno il del prodotto interno lordo 3,9%, rispetto ad uno scenario che prevede la permanenza nell'Unione europea. Il 3,9% del pil equivale a circa 100 miliardi di sterline ai valori odierni, equivalenti a circa 1.100 sterline annue per abitante. Il cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond stamani, in'intervista alla Bbc, ha ammesso che la Brexit avrà ripercussioni negative sull'economia britannica. «Se guardiamo solamente all'aspetto puramente economico, lasciare la Ue avrà un costo, perché ci saranno degli impedimenti al commercio». E tuttavia, ha aggiunto, l'uscita dalla Ue porterà dei «benefici politici». Hammond ha anche cercato di minimizzare l'impatto economico della Brexit, spiegando che «l'economia continuerà a crescere» e quindi l'impatto complessivo sarà «modesto». Il rapporto, curato da un team intergovernativo di economisti, sottolinea che non si tratta di una previsione economica, ma del tentativo di esaminare gli effetti prodotti dal cambiamento degli assetti commerciali e regolatori.