Assegno unico, pagamenti marzo, soglie Isee, aumenti, rinnovo, come fare domanda: la guida completa

Martedì 14 Marzo 2023, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 10:15

Come funziona e soglie Isee

L’importo dell’Assegno unico e universale per i figli a carico è determinato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, verificata tenendo conto dell’Isee in corso di validità. Pertanto, alle famiglie che al momento della domanda siano in possesso di Isee in corso di validità, l’assegno è corrisposto con importi maggiorati e calcolati in base alla corrispondente fascia di Isee. Le medesime maggiorazioni sono comunque riconosciute, con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di Isee, ma per le quali l’Isee sia successivamente attestato entro il 30 giugno.

L’Assegno unico per i figli a carico, poiché è una misura “universale”, può essere richiesto anche in assenza di Isee ovvero con Isee superiore alla soglia di euro 40mila. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi dell’Assegno previsti dalla normativa.

Si ricorda che per la presentazione della DSU per ottenere Isee, è possibile recarsi presso uno degli intermediari abilitati a prestare l’assistenza fiscale (CAF), ovvero online sul sito internet dell’Inps mediante credenziali SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi, scegliendo l’Isee in modalità ordinaria o precompilata. In tale ultimo caso, l’Isee è normalmente disponibile entro poche ore dalla richiesta.

Attualmente l’assegno base per il figlio minorenne è di 175 euro al mese, riconosciuto ai nuclei con Isee non superiore a 15 mila euro. Al di sopra di questa soglia l’importo decresce gradualmente di 0,5 euro al crescere di 100 euro del valore dell’indicatore. Così a 20 mila euro se ne prendono 150 e così via, fino ad arrivare ai 40 mila euro di Isee: oltre questo valore (e in ogni caso per i nuclei che non presentano la relativa dichiarazione) l’importo erogato resta fisso a 50 euro. Come accennato, in base alla legge che ha istituito l’assegno la rivalutazione riguarderà sia la somma riconosciuta che le soglie. Dunque si avrà diritto a poco più di 189 euro fino a 16.215 euro di Isee, mentre il tetto massimo salirà a 43.240 euro, con un Auu di circa 54 euro. Questo meccanismo però garantirà in molti casi un adeguamento superiore all’8,1 per cento: perché l’Isee è calcolato rispetto alla situazione di due anni prima ed è improbabile che tra 2020 e 2021 sia lievitato allo stesso ritmo dell’inflazione 2022, tanto più che oltre al reddito comprende una componente patrimoniale. Così ad esempio un nucleo con un solo figlio minorenne che aveva un indicatore appena al di sotto dei 25 mila euro ne prendeva finora 125 ogni mese. Se l’Isee rimane costante a questo valore la nostra famiglia si posizionerà più in basso nella tabella andando a percepire quasi 145 euro mensili, con un incremento effettivo vicino al 16%. Ma anche se l’Isee fosse aumentato del 4 per cento a quota 26 mila euro, ne spetterebbero comunque 140, quindi più dei 135 corrispondenti alla sola rivalutazione della vecchia somma. Lo stesso vale naturalmente per gli importi relativi ai figli maggiorenni o a quelli potenziati per le varie situazioni soggettive, a partire dalla disabilità. E a proposito di disabili, sempre con la legge di Bilancio sono state rese permanenti le specifiche maggiorazioni per i nuclei con persone in questa condizione, precedentemente valide solo per il 2022.

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