Per i sindacati che "ribadiscono che non accetteranno percorsi di ammortizzatori sociali che discriminino fra stabilimenti, resta fermo l'obiettivo prioritario di scongiurare la chiusura di Napoli evitando il rischio di esuberi in tutta Italia.
"Riteniamo giusto - sottolineano Fim, Fiom e Uilm - penalizzare fortemente la multinazionale se persisterà nel proposito di delocalizzare la produzione di Napoli e le funzioni impiegatizie, in violazione degli accordi firmati con sindacato e istituzioni a ottobre del 2018. Oltre a scongiurare la chiusura di Napoli, urgente anche concretizzare le promesse di reindustrializzazione a Caserta e completare gli investimenti nelle fabbriche italiane".
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