Stamane, in avvio di seduta, le quotazioni del gas registrano una nuova fiammata e viaggiano a 291 euro al megawattora in rialzo di circa cinque punti percentuali.
Sulla questione energetica, come Confindustria "chiediamo di affrontare seriamente e immediatamente la predisposizione di un eventuale piano di razionamento. Dal primo ottobre inizia l'anno termico e le imprese non sanno ancora come dovranno affrontarlo. Chiediamo un tetto al prezzo del gas e se non viene fatto in Europa, dobbiamo farlo a livello nazionale, lo stiamo chiedendo da mesi". Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ai microfoni di Tg5.
Come da mesi - prosegue Bonomi - "stiamo chiedendo la sospensione del certificati Ets, cioè l'acquisto di certificati verdi perché è una follia pagare questi prezzi oggi". Inoltre - aggiunge il presidente di Confindustria - "chiediamo di avere una quota nazionale di produzione da fonti rinnovabili a costo amministrato riservato all'industria manifatturiera, come fanno altri paesi in Europa e intervenire sul costo della bolletta anche utilizzando risorse comunitarie".
Partiti e governo devono affrontare il tema e intervenire, chiede a gran voce il numero uno di Viale dell'Astronomia. I partiti con grande senso di responsabilità devono affrontare il tema" del caro energia, "capisco che è un tema scomodo durante la campagna elettorale, ma devono ascoltare il grido d'allarme delle imprese. E il governo Draghi può e deve intervenire perché è un tema di emergenza nazionale prioritario". Il prezzo del gas "segna nuovi record" ogni giorno e "il più grande paese manifatturiero europeo, la Germania, sta studiando da tempo dei piani di razionamento - sottolinea Bonomi -. Noi italiani non possiamo farci trovare impreparati in caso di questa necessità che inciderà su imprese, posti di lavoro e quindi sul reddito delle famiglie".
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