Ue, Istanze dell'Abi nel pacchetto bancario

Ue, Istanze dell'Abi nel pacchetto bancario
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Lunedì 10 Dicembre 2018, 18:15
(Teleborsa) - Nell'ambito del voto in sede plenaria del parlamento europeo, si è conclusa oggi la fase del Trilogo, incontro adoperato nella procedura legislativa dell'Unione europea che vede coinvolti rappresentanti del Parlamento, della Commissione e del Consiglio. Grazie all'intensa azione l'Abi, oltre ad aver portato a casa un risultato positivo nel raggiungimento di un accordo in Ecofin per l'approvazione del cosiddetto pacchetto bancario, è riuscita a portare all'attenzione dei co-legislatori europei temi non solo di interesse nazionale ma anche comuni al mondo finanziario europeo e internazionale.

Tra le principali istanze che hanno trovato accoglimento si evidenzia in primis il tema del trattamento meno penalizzante ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali delle vendite massicce di Npl operate dalle banche a partire dal 2016, affinche' queste vendite non finiscano per ripercuotersi negativamente sul calcolo futuro delle esposizioni analoghe in portafoglio delle banche. Subito dopo l'associazione ha analizzato l'argomento dello SMEs Supporting Factor, affermando la necessita di ampliamento del valore delle esposizioni da 1,5 a 2,5 milioni per i finanziamenti operati dalle banche nei confronti delle piccole e medie imprese ai fini dell'applicazione di un minore assorbimento di capitale.
Anche le Infrastrutture, uno dei settori piu' nevralgici per la competizione economica dei diversi Stati membri, sono state oggetto di discussione durante la giornata (Infrastructure Supporting Factor) con la proposta di introdurre, in via permanente, minori assorbimenti di capitale per i finanziamenti destinati alla realizzazione di nuove infrastrutture.
Altre, tra le tematiche affrontate, sono state l'esigenza di una migliore calibrazione dell'assorbimento di capitale per i finanziamenti garantiti da cessione di una quota dello stipendio/pensione, i quali si caratterizzano per essere una forma di finanziamento poco rischiosa e l'inclusione, per evitare penalizzazioni la competizione sul mercato in via di trasformazione nell'ambito tecnologico, del valore degli investimenti in software operati dalle banche nel calcolo del rispettivo capitale di vigilanza.

Un punto focale della giornata è stata la proposta di eliminazione della penalizzazione ai fini del calcolo del coefficiente di liquidita' di lungo termine (Net Stable Funding Ratio) per le operazioni in pronti contro termine che hanno per oggetto titoli a elevata liquidita' (come i titoli di stato), penalizzazione prevista dalla originaria proposta della Commissione. La nuova normativa, con 'introduzione di una serie di correttivi, sarà maggiormente improntata a criteri di proporzionalita' nei confronti di banche di minor dimensione e complessita' operativa. A tal fine si è resa utile l'introduzione di una definizione di piccole e meno complesse istituzioni (quelle con totale attivo inferiore a 5 miliardi) nei confronti delle quali l'Eba dovra' decidere una complessiva riduzione di misure di reporting che comporteranno una riduzione dei costi tra il 10 e 20%, nonche' un regime semplificato per la gestione della liquidita' di lungo periodo (Nsfr).

Come ultimo punto si è infine esaminato l'estensione ulteriore della possibilita' per le istituzioni finanziarie non conglomerate di non dedurre dal capitale di vigilanza le partecipazioni in societa' assicurative, secondo il cosiddetto Danish compromise, fino al 2024. Cio' consentirebbe di evitare un forte impatto sul capitale di vigilanza e di dare la possibilità alle istituzioni interessate di rimandare ulteriormente l'aggravio normativo.
L'attivita' dell'Abi si e' rivolta anche a contrastare proposte normative che sarebbero risultati particolarmente penalizzanti per le banche come le modifiche al regime di assorbimento di capitale per i portafogli di titoli di stato. Qui il tentativo e' stato contrastato con successo.
Nella parte del pacchetto bancario relativo alla revisione della Brrd ed aspetti collegati alla normativa sulla risoluzione sono state accolte le proposte dell'Abi volte ad introdurre un requisito di maggior proporzionalita' che tiene conto del piu' semplificato modello di business per la definizione del requisito di fondi propri e passivita' eleggibili ai fini del bail-in (Minimum requirement of own funds and eligible liabilities - Mrel), quelle di introdurre una clausola di grandfathering che consenta di rendere eleggibili ai fini del requisito di Mrel tutte le passivita'/titoli gia' sul mercato prima dell'entrata in vigore della nuova normativa e il differire l'entrata in vigore della nuova normativa al 2024 (proponendo una fase di verifica di metà periodo al 2022).

Il pacchetto verra' successivamente approvato dal Parlamento europeo nel prossimo trimestre e quindi pubblicato, nella sua forma finale, sulla Gazzetta ufficiale tra il mese di aprile e maggio.


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