Il mercato vede la crescita degli utili a livello globale attestarsi ancora all'11% nel 2022 e al 6% nel 2023, un valore che il CIO crede sia "decisamente troppo elevato". "Poiché un rallentamento dell'attività economica, in particolare in Europa, è inevitabile nel secondo semestre, e diventerà più difficile per le aziende continuare ad aumentare i prezzi per difendere i margini in un momento in cui i costi delle materie prime, della manodopera e dell'energia rappresentano ancora un grosso ostacolo per le imprese", spiega in una nota.
La crescita degli utili nel 2022 dovrebbe rimanere modestamente positiva, ma è probabile che gli utili diminuiscano l'anno prossimo, mentre le valutazioni devono comprimersi ulteriormente per riflettere l'aumento dei rendimenti obbligazionari.
"In questo contesto, rimaniamo quindi cauti sull'azionario e manteniamo la nostra protezione nelle varie forme che abbiamo implementato nel corso dell'anno - spiega Villamin - Continuiamo a privilegiare le società con una visibilità sugli utili di alta qualità e bilanci solidi. Queste dovrebbero sovraperformare in un contesto di elevata incertezza macro e di crescente pressione sui margini di profitto.
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