Trasporti, l'appello di Agens, Anav e Asstra: "Rivedere riforma servizi interregionali"

Trasporti, l'appello di Agens, Anav e Asstra: "Rivedere riforma servizi interregionali"
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Martedì 24 Maggio 2022, 14:45
(Teleborsa) - Le associazioni Agens, Anav e Asstra, che rappresentano quasi la totalità delle imprese del trasporto pubblico locale e una componente qualificata dell'intero settore dell'autotrasporto passeggeri, chiedono con urgenza un intervento correttivo sulla riforma dei servizi interregionali. "Condividiamo l'intento – dichiarano le associazioni – di semplificare le procedure autorizzative ottenute grazie alle norme del Decreto Infrastrutture sulla disciplina dei servizi interregionali di competenza statale ma, al contempo, abbiamo forti perplessità e preoccupazione per gli effetti negativi che questa modifica possa avere sul settore del Trasporto Pubblico Locale".

"La modifica in questione – evidenziano Agens, Anav e Asstra in una nota – consente ai passeggeri di autolinee di lunga percorrenza di poter effettuare tratte anche solo tra province della stessa regione e questo va a determinare un'illegittima sovrapposizione e interferenza con i servizi del TPL. Inoltre, è in evidente contrasto con i principi comunitari di unitarietà della rete nonché del sistema di competenze tra Stato e Regioni".

"Si delineano evidenti profili di illegittimità della norma – spiegano le associazioni – e temiamo per gli effetti che l'applicazione di questa avrà sui rapporti contrattuali del TPL, normati a livello europeo, e sul necessario equilibrio economico-finanziario dei contratti stessi. Equilibrio che si raggiunge sfruttando i cosiddetti "effetti di rete", derivanti dalla compresenza di servizi redditizi e non, e che garantisce le esigenze di mobilità di tutti i cittadini, non solo di quelli che vivono nelle aree più dinamiche del paese. Altro effetto dannoso – concludono le associazioni – sarebbe quello di un incremento degli oneri finanziari a carico della Regione, degli enti locali, del gestore del TPL. È quindi indispensabile un intervento correttivo del Parlamento e che il Governo adotti le più opportune soluzioni in sede di stesura definitiva del decreto ministeriale previsto dalla norma primaria".


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