Lo smart working "è una forma di lavoro che deve entrare nella quotidianità di una grande azienda di servizi quale siamo – ha aggiunto – circa il 78% dei dipendenti ha potuto eseguire tutte le attività abitualmente svolte in ufficio. L'efficacia percepita del lavoro è aumentata (42%) o rimasta invariata (47%). Marginale la quota che segnala peggioramenti. Giovani e personale operativo sono i più entusiasti e propensi a continuare a utilizzare forme di lavoro agile. Larga parte associa allo smart working aspetti positivi e vantaggi organizzativi".
Nel suo intervento Tridico ha parlato anche del ruolo della PA nella ripresa post pandemia. "Nel 2017 il settore pubblico nei paesi OCSE impiegava in media il 17,9% dei lavoratori, in Italia circa il 15%. Dal '90 in poi l'occupazione si è ridotta. Oggi il pubblico impiego è un fattore di ripartenza. Il PNRR va nella direzione di ricostruire un piano occupazionale nel pubblico impiego", ha dichiarato. "C'è molto da fare – ha aggiunto – e bisogna ripartire nella crescita dell'occupazione pubblica. Sarebbe uno spreco formare talenti se poi non venissero assorbiti tanto nel pubblico quanto nel privato".
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