L'offerta sul mercato di 75mila azioni, a un prezzo superiore alle attese per la forte domanda da parte degli investitori, ha portato la società a raccogliere 1,43 miliardi di dollari e la sua valutazione, al termine dell'offerta pubblica, ha raggiunto i 12,9 miliardi.
Fondata a San Francisco nel 2010 la startup non ha ancora fatto utili ma ha attratto gli investitori per i suoi tassi di crescita che, nel 2018, hanno visto i ricavi pubblicitari aumentatare del 60% a 750 milioni di dollari e la perdita netta dimezzarsi, passando da 130 milioni a 63 milioni di dollari.
Da anni indicata tra le società tecnologiche più quotabili, Pinterest ha scelto la via della cautela decidendo di consolidarsi (anche se non è ancora in utile) prima di quotarsi. Un concetto ribadito dal Ceo della società Ben Silbermann che ha spiegato di aver atteso che il business raggiungesse un "certo livello di prevedibilità".
Pinterest funziona come un motore di ricerca visuale e permette agli utenti di salvare le foto attraverso i "pins", dei segnalibri virtuali, sulle proprie timeline. Alla fine dell'anno scorso, Pinterest contava 175 miliardi di pins su 4 miliardi di tavole.
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