Trai settori più esposti al contagio, servizi come l'alloggio, la ristorazione, l'intrattenimento perderanno a fine anno tra il 30% e il 35% del valore aggiunto. Meno penalizzati, ma comunque in territorio negativo, telecomunicazioni, utility e l'intermediazione finanziaria. Differenze anche all'interno dell'industria: l'automotive sarà tra i settori più penalizzati chiudendo il 2020 con una caduta del valore aggiunto nell'ordine del 35%, mentre saranno i settori che producono beni essenziali, come la farmaceutica e l'alimentare, a presentare la performance migliore. Nel 2021 il valore aggiunto di tutti i macro-settori tornerà positivo.
Prometeia, in particolare, prevede che i fondi del Next Generation Ue "verranno utilizzati dall'Italia solo al 70% del totale, a causa delle storiche difficoltà del nostro Paese a scegliere e portare a termine progetti di investimento con scadenze cosi' stringenti", definendoli una "opportunità storica", ma vede "tante criticità per l'Italia", che riuscirà a utilizzare solo 145 miliardi (il 70% appunto) dei fondi messi a disposizione, "contribuendo così ad una crescita aggiuntiva del PIL di 1,7 punti percentuali al termine dell'orizzonte di previsione nel 2023".
SUL MES - "Visto però il probabile mismatch temporale tra impegni di spesa e disponibilità dei fondi del Next Generation EU all'inizio del prossimo anno, è opportuno accedere anche al Mes, che permetterebbe di risparmiare in spesa per interessi".
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