Il lingotto dunque continua a brillare dopo aver superato a fine gennaio la soglia psicologica dei 1.300 dollari l'oncia. Un sostegno non arriva soltanto dal suo essere "bene rifugio" ma anche dalle banche centrali che stanno aggiustando la rotta delle politiche monetarie e accumulando le riserve auree a ritmi che non si vedono da molto tempo. Secondo i dati del World Gold Council i loro acquisti, lo scorso anno, hanno raggiunto i massimi da 50 anni con un aumento del 74% nei volumi sul 2017 a 651,5 tonnellate.
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