Sul fronte del PIL, Pisauro ha affermato che una crescita negativa "non si può escludere" e che l'ipotesi di stagnazione ha sicuramente una "probabilità abbastanza elevata", ma il "problema più grave" creato dalla frenata dell'economia è l'aumento del debito.
In vista del prossimo Documento di Economia e Finanza, che il Governo dovrà approvare entro il mese di aprile, il Presidente dell'UPB anticipa un aumento del deficit al 2,3-2,4% rispetto al 2% indicato a dicembre, che in termini nominali equivale ad una maggiorazione di 6-8 miliardi di euro.
Pisauro ha parlato quindi dei possibili rimedi, indicando alcune priorità: un'operazione di trasparenza sulla finanza pubblica ed in particolare su come si intende affrontare il peso delle clausole di salvaguardia fra il 2020 ed il 2021, che aiuterebbe a recuperare credibilità ed abbassare lo spread e gli interessi pagati sul debito; il riavvio dei cantieri che avrebbe ricadute immediate sull'economia come dimostrano i dati Siope sui flussi di cassa dei Comuni.
Rispetto alla possibilità di una manovra correttiva, smentita prima dal vicepremier Salvini e poi da Ministro Tria, il Presidente dell'UPB ha ricordato che le regole dell'Ue sono incentrate sul saldo "strutturale" che non dipende dalla congiuntura. Diverso sarebbe - ha detto Pisauro - se "ci sono spese maggiori del previsto, ad esempio, sul reddito di cittadinanza o su quota 100, e se i due miliardi già congelati in manovra non bastassero a coprirli".
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