Formalmente, né il governo di Nuova Delhi né il Premier Narendra Modi hanno espresso una posizione pubblica in questo senso. Il quotidiano finanziario britannico parla piuttosto di un atteggiamento di diffidenza nei confronti degli investimenti cinesi in infrastrutture sensibili.
La tendenza all'ostruzionismo emergerebbe invece con più evidenza dall'atteggiamento dei funzionari pubblici e dei Ministeri competenti, che avrebbero palesemente sconsigliato alle società di telecomunicazioni locali di servirsi di apparecchiature prodotte da fornitori cinesi e vietato i test del 5G con apparecchiature cinesi.
Un danno per Huawei, che è uno dei tre maggiori fornitori di apparecchiature per tlc in India, secondo mercato al mondo di telefonia mobile con oltre 850 milioni di utenti. Tanto più che la big cinese sta già subendo pressioni in vari Paesi occidentali, che hanno posto barriere al suo ingresso nel 5G.
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