L'incisività dell'intervento è stata determinata da un approccio investigativo innovativo sviluppato in sinergia con l'Autorità Giudiziaria, che ha visto, per la prima volta in ambito penale in Italia, l'adozione nella misura cautelare reale sui cosiddetti "Alias" associati ai domini web di secondo livello. Le indagini, scaturite dagli approfondimenti svolti nei confronti di un soggetto, celato sotto il nickname di Diabolik, sono partite dal Friuli V.G. e si sono estese anche in Puglia, Emilia Romagna e all'estero (Germania, Olanda e Stati Uniti).
Continua anche la collaborazione della nota app di messaggistica Telegram con sede a Dubai, avviata lo scorso aprile, che su richiesta delle forze dell'ordine ha bloccato 18 gruppi dedicati alla diffusione illegale (anche se gratuita) di riviste e quotidiani.
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