Secondo quanto ha riportato il Sole 24 Ore, il ministro della Salute, Roberto Speranza, sta invece valutando la possibilità di estendere l'obbligo di Green Pass per i dipendenti pubblici in modo da estendere quanto più possibile la campagna vaccinale. L'estensione – spiega il quotidiano economico – potrebbe prendere forma nella fase di conversione in legge da parte del parlamento del decreto del 6 agosto 2021, il provvedimento che ha introdotto l'obbligo di green pass per i trasporti a lunga percorrenza a partire da oggi.
C'è poi un ampia fascia di lavoratori che vive in una sorta di limbo normativo. Si tratta principalmente di coloro che sono impiegati in quegli ambiti per i quali il decreto legge del 23 luglio 2021 ha previsto l'obbligo del Green Pass dal 6 agosto per accedere alle strutture – ristoranti al chiuso, musei, palestre, piscine, centri benessere, sagre e fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali, sale gioco, concorsi pubblici – ma non ha specificato alcuna estensione per coloro che ci lavorano. Una situazione che è stata denunciata dagli stessi consulenti del lavoro: se nella ristorazione l'obbligo esiste da tempo, con i clienti che pranzano al chiuso obbligati ad esibire il certificato verde non richiesto invece per camerieri, cuochi e responsabili di sala al lavoro, ancor più anomala è anche la differenza con le strutture ricettive, dove al contrario non è previsto alcun obbligo di certificato verde, nemmeno per i clienti. Nel caso in cui si dovesse provvedere a disciplinare anche l'obbligatorietà per gli occupati di entrambi i settori, sarebbero interessati 1,3 milioni di lavoratori, tra dipendenti e autonomi.
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