"Per quelli che prendono un contributo e scappano - ha detto - rispetto al passato qualcosa è cambiato. Con i contratti di sviluppo abbiamo fatto una piccola pausa di rifinitura perché vogliamo introdurre una premialità per quegli imprenditori che faranno investimenti in territori in crisi".
"Per la ricostruzione e il rilancio del Paese serve disponibilità da parte di tutti: imprenditori, ma anche lavoratori e sindacati. Non si può andare controvento, se certe produzioni sono ormai vietate o fuori mercato", ha aggiunto il ministro sottolineando che "la ripresa non dipende solo da buone leggi o dalle risorse in campo, che sono tante, ma c'è bisogno di forza lavoro e materie prime".
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