È quanto emerge dall'aggiornamento delle previsioni macroeconomiche elaborate da Cer per Confesercenti, che rivede al ribasso le stime iniziali per il 2019.
Le cause del rallentamento, si legge nella nota, sono in prevalenza esterne, legate alle problematiche internazionali. Ma a pesare sui consumi italiani – e, di conseguenza, sullo sviluppo dell'intera economia – è certamente anche la mancata crescita del potere d'acquisto delle famiglie, fermo ormai da otto anni: nel 2019, infatti, è ancora invariato rispetto al 2011. Incide, inoltre, il deterioramento della fiducia degli italiani, dovuto ad un quadro economico percepito come meno favorevole, che scoraggia le decisioni di spesa.
ANNUS HORRIBILIS - "La spesa delle famiglie sta perdendo quota più rapidamente delle attese", spiega Patrizia De Luise, Presidente Confesercenti. "Nonostante le misure espansive introdotte dalla manovra, a partire dal mancato aumento dell'IVA per l'anno in corso, il 2019 rischia di diventare un nuovo annus horribilis per i consumi. E lo scenario potrebbe peggiorare ulteriormente nel 2020, se dovessero scattare gli aumenti IVA previsti dalle clausole di salvaguardia. Bene ha fatto il premier Giuseppe Conte ad impegnare il governo ad evitarli, ma l'impegno da solo non basta".
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