Colpo di scena in Juventus: Agnelli si dimette con tutto il CdA

Colpo di scena in Juventus: Agnelli si dimette con tutto il CdA
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Martedì 29 Novembre 2022, 09:00
(Teleborsa) - Momenti difficilissimi per la Juventus che, reduce dagli insuccessi in Campionato e Champions League, si trova a dover rispondere delle accuse relative alla correttezza dei bilanci ed al malumore dei suoi tifosi e sostenitori. Ragion per cui si è dimesso l'intero CdA ed anche il Presidente Andrea Agnelli, che ha annunciato l'uscita di scena dalla dirigenza del club bianconero dopo 12 anni alla guida.

Il CdA si dimette in blocco

Il Consiglio di Amministrazione della Juventus si è dimesso in blocco, su proposta del presidente Andrea Agnelli, per consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all'Assemblea degli Azionisti, convocata per il 18 gennaio per la nomina di un nuovo CdA, ma sino al rinnovo delle cariche sociali, resterà in carica l'attuale CdA in regime di prorogatio.

"Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale, bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno", ha spiegato il Presidente Andrea Agnelli, aggiungendo "meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita".

I tre amministratori in possesso di deleghe operative - il presidente Andrea Agnelli, il vice- presidente Pavel Nedved e l'amministratore delegato Maurizio Arrivabene - hanno ritenuto opportuno rimettere le deleghe, anche se il Consiglio ha ritenuto opportuno chiedere ad Arrivabene di mantenere la carica di Ad.

Prima di formalizzare le dimissioni, il CdA ha deliberato di conferire l'incarico di direttore generale a Maurizio Scannavino, nell'intento di "rafforzare il management della società". Il nuovo manager, 49 anni, è attualmente amministratore delegato e direttore generale di GEDI Gruppo Editoriale.

I guai giudiziari ed i rilievi Consob

L'uscita dell'attuale management del Club è stato motivato in primis dalle contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, dalle carenze e criticità rilevate dalla Consob ed i rilievi sollevati dalla società di revisione Deloitte&Touche. Querstioni che hanno convinto il CdA che fosse "nel miglior interesse sociale raccomandare che Juventus si doti di un nuovo Consiglio di Amministrazione".

"La Juventus - ribadisce una nota pubblicata su richiesta di Consob - continuerà a collaborare e cooperare con le autorità di vigilanza e di settore, impregiudicata la tutela dei propri diritti in relazione alle contestazioni mosse contro i bilanci e i comunicati della società dalla Consob e dalla Procura".

Frattanto, il Consiglio presenterà all'assemblea convocata per il prossimo 27 dicembre un nuovo progetto di bilancio di esercizio e in un nuovo bilancio consolidato, che saranno esaminati in una prossima riunione consiliare.

La questione bilanci al prossimo CdA

"Con riferimento alle criticità relative alle cosiddette "manovre stipendi" realizzate negli esercizi 2019/2020 e 2020/2021, il CdA ha rilevato che si tratta di profili complessi relativi ad elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni circa il trattamento contabile applicabile e ha attentamente considerato i possibili trattamenti alternativi", assicura una nota della Juventus.

"All'esito di tali complessive analisi e valutazioni, sebbene il trattamento contabile adottato rientri tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili" - si precisa - si è ritenuto opportuno "rivedere al rialzo la stima di probabilità di avveramento delle condizioni di permanenza in rosa per quei calciatori che nel biennio 2019/20-2020/21 hanno rinunciato a parte dei compensi e con cui sono state successivamente concluse integrazioni salariali o 'loyalty bonus' (rispettivamente, a luglio/agosto 2020 per la prima c.d. 'manovra stipendi' e a settembre 2021 per la seconda c.d. 'manovra stipendi')" e "sulla base delle possibilità di adozione di legittime metodologie di contabilizzazione alternative, si è valutato di far decorrere l'accrual pro-rata temporis degli oneri per le integrazioni salariali di luglio/agosto 2020 (per la prima c.d. 'manovra stipendi') e i c.d. 'loyalty bonus' di settembre 2021 (per la seconda c.d. 'manovra stipendi') a partire dalla data più remota tra quelle di partenza di una c.d. 'constructive obligation' ipotizzate dagli esperti indipendenti (e così, rispettivamente, da giugno 2020 e maggio 2021)".

"Tali revisioni di stime e di assunzioni comportano pertanto rettifiche delle stime di oneri di competenza a fine giugno 2020, fine giugno 2021 e fine giugno 2022 per effetto delle integrazioni salariali siglate a luglio/agosto 2020 e dei "loyalty bonus" siglati a settembre 2021". "Gli effetti di tali rettifiche - si precisa - sono sostanzialmente nulli sui flussi di cassa e sull'indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello appena concluso e futuri, e non sono material sul patrimonio netto al 30 giugno 2022", mentre gli effetti contabili "saranno riflessi in un nuovo progetto di bilancio di esercizio e in un nuovo bilancio consolidato al 30 giugno 2022 che sarà sottoposto all'appprovazione dell'Assemblea degli Azionisti già convocata per il 27 dicembre 2022".
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