Mazzoncini esclude "assolutamente" che il rincaro delle bollette possa essere attribuito ai costi della transizione energetica e spiega che, al netto dei contratti con prezzi prefissati e dei risparmi legati alle rinnovabili, gli aumenti per il 2022 sarebbero pari a 45 miliardi, in gran parte (40 miliardi) dovuto all'aumento del costo dell'acquisto del gas dall'estero.
Quanto al nucleare, Mazzoncini non la vede una soluzione a lungo termine per l'Italia, che "può contare più di altri su sole, vento, acqua per la produzione di energia", ma può costituire una opportunità per Paesi come la Cina e la Francia. "Concentrerei gli investimenti sullo sviluppo delle rinnovabili pi che sul nucleare" afferma.
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