Secondo il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi, il Governo deve: tassare fino al 50% gli extra-profitti delle società energetiche; tassare i maggiori guadagni realizzati dai farmacisti grazie all'emergenza Covid e alla vendita di tamponi a prezzi di molto superiori rispetto al costo dei test; imporre ai grossisti acquisto dell'energia a lungo termine, in modo da contrastare i repentini rialzi delle quotazioni di elettricità e gas; impedire le speculazione sull'energia acquistata a prezzi bassi e venduta oggi con rialzi astronomici; snellire le procedure burocratiche per le energie pulite; esentare per un anno dal pagamento delle bollette le famiglie più povere e i nuclei numerosi.
Se il Governo non adotterà efficaci misure per riportare le tariffe di luce e gas a livelli accettabili, il Codacons si farà promotore di una campagna di autoriduzione delle bollette, invitando famiglie e imprese a pagare solo il 10% delle fatture energetiche per stato di necessità e forza maggiore, come fu fatto negli anni ‘80 con la bolletta della Sip. Intanto l'associazione invita utenti, piccole imprese, negozi e ristoratori ad aderire al ricorso collettivo al Tar della Lombardia volto ad ottenere la sospensione degli aumenti tariffari disposti da Arera a partire dallo scorso 1 gennaio.
Assoutenti invece attacca i Comuni italiani che hanno deciso di spegnere le luci di edifici pubblici e monumenti per sensibilizzare il governo sugli effetti del caro-energia sui bilanci degli enti locali. L'associazione l'ha infatti definita una misura ipocrita che non aiuta famiglie e imprese e non porta a benefici concreti contro il caro-bollette.
"224 comuni italiani, in base ai più recenti dati Ifel (Istituto per la Finanza e l'Economia Locale (IFEL) detengono quote di partecipazione nelle società che erogano servizi di fornitura luce e gas e, quindi, vedono crescere enormemente le proprie entrate grazie agli abnormi rincari di luce e gas – spiega il presidente Furio Truzzi – Un paradosso assurdo, perché le amministrazioni che oggi spengono la luce in segno di protesta sono le stesse che stanno guadagnando dal caro-bollette, e che potrebbero utilizzare tali profitti per aiutare famiglie e imprese schiacciate dall'aumento dei costi energetici".
Proprio gli extra-profitti incamerati dalle società dell'energia grazie alla differenza tra i costi di produzione e i prezzi sui mercati internazionali di elettricità e gas, valgono nel solo 2022 la bellezza di 27,9 miliardi di euro, un pozzo al quale il Governo, anche su sollecitazione dei sindaci, può e deve attingere per reperire risorse da destinare alla riduzione delle bollette pagate da utenti e imprese.
"Chiediamo ai Comuni di tutta Italia di destinare interamente gli utili garantiti dalle partecipazioni nelle società energetiche alla lotta al caro-bolletta, superando la logica del profitto che in questo momento appare inaccettabile e immorale, e rinunciando - così come fatto durante la pandemia - all'esigenza del pareggio di bilancio" – conclude Furio Truzzi.
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